Sabato 31 gennaio si celebrerà il 40esimo della Scuola di formazione teologica di Trento. Alle 14.30 in seminario l’arcivescovo presiederà l’eucaristia di ringraziamento; agli interventi di mons. Luigi Bressan e di don Tiziano Telch, rettore del seminario diocesano, seguiranno, verso le 17, la consegna dei diplomi conseguiti quest'anno e la premiazione del concorso letterario indetto per l’occasione.

In questi 40 anni, migliaia di trentini, uomini e donne, giovani e anziani, hanno seguito con passione e impegno la scuola, mettendo poi a disposizione la loro sensibilità e le loro competenze nelle loro comunità, in varie modalità di servizio. “In un mondo in continuo cambiamento, che sembra orientato a radicalizzazione e semplificazioni pericolose, soprattutto in campo religioso, – è il pensiero del direttore della Scuola Tiziano Civettini – è ancor più necessario un approccio, aperto a tutti, serio ed equilibrato al sapere religioso e al senso cristiano della vita. Anche se in molti modi sembra essere considerata marginale o poco importante, la formazione teologica non cessa di essere un nodo cruciale nella vita della società e della Chiesa”.

La Scuola di Formazione Teologica iniziò a Trento, su impulso del Concilio Vaticano II, nell’autunno del 1975 come ‘biennio di qualificazione teologico-pastorale’, per poi divenire triennale nel 1978. La sua ‘missio’ seguì sempre le vicende e le esigenze della Chiesa Tridentina: funse da corso abilitante per l’insegnamento della religione cattolica alle scuole elementari, divenne corso di qualificazione pastorale per catechisti e altre figure laicali, e infine si identificò come percorso di formazione teologica di base per tutti coloro che intendono approfondire la loro fede e il senso del vivere cristiano. La SDFT è tuttora strutturata come triennio, con corsi curricolari di sabato pomeriggio da ottobre a maggio. All’offerta si aggiungono però corsi tematici extracurricolari collocati il sabato mattina e il mercoledì pomeriggio; sono in cantiere proposte modulari sul territorio, con le Unità Pastorali come soggetto preferenziale.