La Fai-Cisl Trentino a congresso, Katia Negri confermata Segretaria generale

Da sinistra Michele Bezzi, Florence Offer, Onofrio Rota, Katia Negri, Ivan Chistè

Si è svolta nella giornata di ieri, lunedì 10 gennaio, a Trento il VII° Congresso della Fai-Cisl Trentino, federazione dei lavoratori agroalimentari e ambientali che nel territorio conta 2.600 iscritti. L’assemblea, dal titolo “RiGenerazione: persona, lavoro, ambiente”, ha confermato Katia Negri Segretaria generale; al suo fianco nella segreteria provinciale sono stati eletti Ivan Chistè e Florence Offer.

Tanti i temi trattati dalla relazione di Negri, tra cui il contraccolpo della pandemia sul sistema economico trentino, con una perdita di 17mila posti di lavoro, dato peggiore perfino rispetto alla crisi del 2007. “La ripresa c’è, lo stesso settore agricolo, che non si è mai fermato, ha un fabbisogno nel nostro territorio di 20mila operai stagionali – ha detto la sindacalista – ma dobbiamo tutti cooperare affinché questa ripartenza sia equa, partecipata e sostenuta da politiche ambientali che non impattino negativamente sull’occupazione: gli oltre 5 miliardi stanziati dal Pnrr per l’agricoltura sostenibile e i 15 miliardi destinati alla tutela del territorio devono essere usati in maniera lungimirante, valorizzando il lavoro di qualità nei comparti dell’agroalimentare, della forestazione, dei consorzi di bonifica”.

Nel lavoro forestale, in particolare, denuncia il sindacato, c’è un forte bisogno di ricambio generazionale. Il 63% del territorio provinciale è costituito da boschi, e i ricorrenti disastri ambientali avvenuti negli ultimi anni hanno fatto emergere il ruolo strategico del settore idraulico forestale, dove però l’età media dei lavoratori è di 50 anni e le nuove assunzioni non stanno colmando il vuoto lasciato dai pensionamenti.

Tra i temi affrontati da Negri, la contrattazione e i servizi offerti ai lavoratori e alle loro famiglie, ma anche la lotta a sfruttamento e lavoro nero, che la Fai-Cisl ha rilanciato con la campagna “Sos Caporalato”: “Purtroppo anche nel nostro territorio abbiamo fenomeni di questo tipo, come ci segnalano diversi lavoratori e lavoratrici rivolgendosi alle nostre sedi, molti di origine straniera – ha detto la sindacalista – per cui è nostro compito continuare a denunciare ma soprattutto a fare prevenzione, realizzando progetti e accordi con le imprese e le istituzioni per garantire l’applicazione dei contratti e la messa a disposizione di alloggi e trasporti dignitosi”.

I lavori sono stati coordinati da Michele Bezzi, Segretario generale della Cisl Trentino, che dopo aver posto in evidenza il ruolo fondamentale del sindacato nel presidio del territorio ha rilanciato un allarme sul tema della sicurezza sul lavoro: “​Anche nel nostro territorio abbiamo avuto molti infortuni e incidenti mortali, ma non basta lamentare lo scarso personale da dedicare a ispezioni e controlli: bisogna investire con risorse concrete, e la politica deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte su dove investire. Ad esempio – ha aggiunto il sindacalista – aver rinunciato ai finanziamenti europei sulla formazione linguistica degli immigrati è stato un grave errore dell’amministrazione provinciale anche in termini di ricadute sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Durante i lavori congressuali è stata inoltre costituita l’associazione trentina di Terra Viva, federazione di secondo livello che nella Fai-Cisl riunisce i produttori agricoli; alla presidenza è stato nominato Rosario Casillo, già operatore sindacale nella federazione provinciale.

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