Alto Garda Solidale ha cambiato “casa”. Mercoledì 22 dicembre è stata inaugurata la nuova sede dell’associazione di volontariato, che ora si trova all’interno del compendio “Le Palme” di Arco, in un edificio abbandonato che un tempo era a servizio della casa di cura “Luciano Armani”. La struttura appartiene attualmente all’Apss, che l’ha affidata in comodato d’uso gratuito all’associazione dopo averla sistemata.
Vi sono tre vani, due per lo stivaggio e le attività di distribuzione e uno come sala d’attesa per chi ritira i pasti. Alto Garda Solidale, infatti, si occupa della raccolta di alimenti – donati da supermercati e aziende private – che distribuisce alle famiglie e alle persone in difficoltà.
Sono una trentina i volontari dell’associazione di volontariato, che fa capo a Trentino Solidale, la quale ha 33 sedi. Venti volontari operano ad Arco, dieci invece a Riva del Garda, e distribuiscono circa 450 pasti a settimana. Nel complesso, Trentino Solidale aiuta circa 3.700 persone alla settimana.
“È davvero un bel momento per la nostra comunità – ha detto la vicesindaca di Riva del Garda Silvia Betta, presente all’inaugurazione – l’apertura di una sede finalmente adeguata per un’associazione di questa portata, la cui attività è davvero importante, specie in questi tempi difficili, per tante persone e famiglie in stato di bisogno. Un risultato che ci rende felici e orgogliosi”.
Presente anche il sindaco di Arco Alessandro Betta: “In questo importante risultato c’è tutta la comunità dell’Alto Garda – ha detto – e anche il coronamento di un sogno del presidente Vassallo, che tanto fa per il nostro territorio. Come amministrazione comunale abbiamo fatto tutto il possibile, e alla fine ecco un fatto concreto, del quale siamo davvero contenti. All’associazione e ai suoi volontari voglio esprimere la più sentita riconoscenza”.
Il presidente Franco Vassallo ha ringraziato nel suo intervento Stefano Miori, assessore nella scorsa consiliatura, per il suo impegno per l’individuazione di una sede adeguata per Alto Garda Solidale. Don Francesco Scarin ha benedetto la nuova “casa” dell’associazione. Poi c’è stato il taglio del nastro e un rinfresco.
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