Sulla questione del gender: la Chiesa in dialogo critico ma anche aperto: “Non dobbiamo reagire solo con il rifiuto”
Bolzano – Matrimonio e famiglia al centro della lettera pastorale per l’Avvento del vescovo di Bolzano-Bressanone Ivo Muser. Pubblicata domenica scorsa, si tratta di un’articolata riflessione dal titolo “Dio si fa uomo in una famiglia umana”.
La famiglia, scrive il vescovo, “è in primo luogo uno spazio vitale in cui i componenti vivono e crescono insieme in una prospettiva di corresponsabilità”, è uno spazio dove si sperimenta l’accoglienza e dove può nascere “un contesto relazionale buono e sano, per crescere, maturare e svilupparsi”.
La parte centrale della lettera pastorale è dedicata alle sfide e alle questioni aperte. “Sappiamo – scrive mons. Muser – che le famiglie si trovano di fronte a molteplici sfide. Non esiste la famiglia ideale, poiché non esistono persone infallibili. È infatti del tutto umano che anche in una famiglia, i cui membri vivono in stretto contatto, si arrivi a tensioni e conflitti”. “Anche quando un matrimonio fallisce, è importante per noi come Chiesa poter trovare una via di riconciliazione e di misericordia da percorrere”. “Il sinodo dei vescovi a Roma ha evidenziato come la Chiesa si stia impegnando al massimo nella ricerca di soluzioni fedeli al messaggio evangelico e al contempo in grado di rispondere alle aspettative delle persone interessate”.
“Oggi – scrive ancora il vescovo – si mette spesso in discussione il modello di famiglia tradizionale” e “si stanno configurando diverse modalità di vita e di convivenza”. Un “problema che genera una certa inquietudine” è rappresentato dalla cosiddetta “questione del gender”. Si opera “una diversificazione tra il sesso biologico e il ruolo di genere che culturalmente viene ad imprimersi nella persona. Le posizioni sono a volte estreme: ad esempio si asserisce che l’identità sessuale, ossia l’essere uomo o donna, non ha nulla a che fare con il sesso biologico; che ognuno può scegliersi e costruirsi la propria identità sessuale; che le misure educative in età infantile e adolescenziale dovrebbero rinunciare ad orientarsi secondo i concetti di ‘maschio’ e ‘femmina’. La Chiesa vede in tutto questo una contraddizione rispetto all’ordine del creato ed anche un pericolo per lo sviluppo di una chiara identità sessuale. Non bisogna tuttavia dimenticare che abbiamo citato posizioni estreme, le quali non rispecchiano l’intero dibattito sulla questione del gender. La Chiesa ritiene giusto cercare un dialogo critico ma anche aperto. Non dobbiamo reagire solo con il rifiuto, ma chiederci con un attento spirito di discernimento: quali sono le argomentazioni sollevate a giusta ragione dalla ricerca sul gender e cosa possiamo imparare per poter approfondire i nostri concetti cristiani di uomo, donna, relazione, matrimonio e famiglia?”
Mons. Muser conclude con un grazie anche a coloro che vivono “relazioni che pur non corrispondendo all’immagine ecclesiale di famiglia, si prendono cura gli uni degli altri con responsabilità. Sono grato anche a loro per la testimonianza di fedeltà e di amore, così importante per la nostra società”.
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