Tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2023, potranno essere accolte 20 persone in Trentino attraverso i corridoi umanitari. La giunta provinciale ha approvato, con una delibera proposta dal presidente Maurizio Fugatti, il programma biennale 2022-2023 per l’accoglienza dei nuclei familiari tramite i corridoi umanitari attivati per i cittadini siriani e afgani.
Per quanto riguarda i cittadini siriani, c’è stato un rinnovo dell’accordo stipulato con il Libano del 2016. Quest’iniziativa ha permesso l’arrivo in Trentino di una famiglia composta da sei persone, inquadrate all’interno di un progetto che dovrebbe concludersi fra un paio di mesi.
Otto cittadini siriani – tre nuclei familiari legati tra loro da parentela – sono arrivati in Trentino nei giorni scorsi. Fanno parte di quest’ultimo gruppo dei minori e delle persone con problemi di salute. Gli otto siriani erano seguiti, in Libano, da Operazione Colomba della Comunità Papa Giovanni XXXIII. In Trentino sono stati accolti per la quarantena in una struttura di una cooperativa sociale, con il monitoraggio, sul piano logistico e sanitario, da parte di Provincia, Apss e protezione civile. Quando il periodo di quarantena terminerà, le tre famiglie saranno trasferite in un altra struttura in Trentino, ma saranno seguite comunque dalla stessa cooperativa sociale.
Serve invece un protocollo di intesa tra il commissariato del governo e la Provincia di Trento per accogliere i cittadini afgani. La spesa potrà essere finanziata dal Ministero dell’Interno e, tra le 400 persone a carico dello Stato italiano, verrà data la priorità a donne e a bambini. Nei prossimi due anni, in Italia è previsto infatti l’arrivo di 1200 cittadini afgani, di cui 400 saranno presi in carico dallo Stato e 800 invece da alcune organizzazioni non governative: Caritas Italiana, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche, unitamente alla Tavola Valdese e Arci.
Il Trentino aveva già accolto oltre un centinaio di cittadini afgani nell’ambito dell’operazione Aquila Omnia per l’evacuazione dell’Afghanistan, ospitati per la quarantena in una struttura della Difesa a Riva del Garda e in seguito trasferiti in altre Regioni italiane.
Lascia una recensione