È stato presentato ieri, 23 novembre, presso la Sala Conferenze della Fondazione Caritro a Trento lo Sportello Antidiscriminazioni di Trento, importante tassello sul territorio del progetto europeo INGRiD, Intersecting Grounds of Discrimination in Italy, promosso dal Centro per la Cooperazione Internazionale (CCI) in collaborazione con il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e con il supporto del Comune di Trento.
Nato nel 2019 su iniziativa volontaria di un gruppo di cittadine e cittadini con competenze ed esperienze professionali maturate in ambiti diversi – dal diritto all’antropologia, dall’informatica alle scienze sociali – lo Sportello antidiscriminazioni di Trento è divenuto un servizio essenziale sul territorio contro le discriminazioni di ogni natura (etnica, religiosa, sessuale, di genere, per disabilità o per età, etc.). Il suo punto di forza, spiegano dallo Sportello, “è l’adozione di un approccio intersezionale attento alle tante dimensioni che compongono l’identità individuale e che spesso determinano specifiche dinamiche di discriminazione, svantaggio, esclusione”. Chiara Lucchini, presidente dello Sportello, ha ricordato come lo Sportello sia nato dalla necessità di avere sul territorio un luogo di ascolto e sostegno alle vittime di discriminazione: “Lo Sportello è nato dall’esperienza reale di una cittadina che non sapeva a chi rivolgersi per segnalare la discriminazione subita e trovare uno sbocco, un sostegno, una forma di riparazione. Grazie al progetto Ingrid, lo Sportello può crescere e fare un salto di qualità in termini di risorse, radicamento territoriale, collaborazioni e reti, anche internazionali”.
Lo Sportello Antidiscriminazioni si inserisce nella cornice di un progetto più ampio, il progetto europeo Ingrid promosso dal Centro per la Cooperazione Internazionale che ha l’obiettivo di migliorare gli strumenti di tutela, aumentare la consapevolezza sulle discriminazioni nascoste e giungere a una piena realizzazione dei diritti di cittadinanza. Attraverso attività di ricerca, formazione, scambio di buone pratiche e sensibilizzazione, il CCI e la sua rete di partner promuovono un approccio innovativo che attraverso la “messa in pratica” dell’intersezionalità mira a una più efficace tutela contro tutti gli atti discriminatori.
Chiara Maule, Assessora con delega alle politiche sociali, abitative e familiari del Comune di Trento, che ha sostenuto il progetto Ingrid sin dall’inizio, ha espresso soddisfazione per le modalità con cui i soggetti del territorio hanno saputo raccogliere esigenze e bisogni reali, costruendo un progetto europeo che possa dare risposte alle cittadini e ai cittadini, in particolare ai gruppi più vulnerabili, ed ha sottolineato inoltre la necessità di un intervento di questo tipo, anche a fronte dell’aumento dei casi di discriminazione e intolleranza che si registra negli ultimi anni. Nel ribadire l’impegno del Comune di Trento sui temi dell’inclusione e la disponibilità a collaborare a sostegno dello Sportello, l’Assessora ha richiamato alla necessità di ricostituire un’idea di complessità dei problemi e dell’intervento sociale di fronte a slogan che troppo spesso propongono soluzioni facili a problemi complessi – una complessità di sguardo che il progetto Ingrid con la sua prospettiva intersezionale riconosce pienamente.
A proposito dell’aumento di casi di discriminazione e intolleranza, Katia Malatesta, Vicepresidente del Forum Trentino per la Pace e i Diritti umani, ha illustrato alcuni dati preoccupanti, tratti da alcuni recenti monitoraggi, come quello della Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa o il Barometro dell’odio curato da Amnesty International. “La pandemia ha portato alla luce la gravità e l’ampiezza di vecchie e nuove disuguaglianze che hanno peggiorato la condizione e l’accesso ai diritti di cittadinanza da parte dei gruppi più vulnerabili”, ha sottolineato Katia Malatesta, che ha voluto anche ribadire il convinto sostegno che il Forum, anche in virtù del suo ruolo di ponte tra istituzioni e società civile, ha dato allo Sportello e al progetto Ingrid sin dall’inizio, encomiando l’impegno volontario di cittadine e cittadini che si mettono in gioco in prima persona per fare la differenza.
In conferenza stampa, Rossella Vignola, coordinatrice del progetto ha ricordato i passaggi che hanno portato all’incontro tra il CCI e lo Sportello e all’incubazione di un progetto più ampio: “Anche grazie ad un finanziamento europeo, il Centro ha saputo raccogliere e valorizzare l’esperienza di cittadinanza attiva nata dal basso grazie ad un gruppo di volontarie e volontari accompagnandola in un percorso di crescita, scambio di buone pratiche con altri territori italiani interessati dalle attività del progetto (Alto Adige, Veneto, Liguria, Marche) e proiezione europea e internazionale”. Ricordando come la cifra del progetto Ingrid sia la prospettiva intersezionale, Rossella Vignola ha rievocato la metafora dell’incrocio stradale che sta all’origine del termine nella sua prima formulazione ad opera della studiosa e attivista afro-americana Kimberlé Crenshaw, che con questo neologismo cercava una rappresentazione dei tanti fronti su cui un soggetto, al centro di un incrocio di identità (genere, colore della pelle, origine etnica, status economico e sociale, orientamento sessuale, disabilità, etc.) è esposto simultaneamente, trovandosi in una situazione di grande vulnerabilità, che porta a forme di esclusione, discriminazione e svantaggio specifiche e particolari.
Oltre alle specifiche attività di ascolto, orientamento e supporto alle persone che hanno subito una discriminazione o che ne sono state testimoni, lo Sportello s’impegna in attività di advocacy e sensibilizzazione contro le discriminazioni intersezionali e, coerentemente con il suo focus, promuove e facilita un coordinamento tra i servizi esistenti onde favorirne lo scambio di buone pratiche e potenziare l’efficacia delle iniziative in atto in una prospettiva non settoriale ma integrata del contrasto alla discriminazione.
Lo Sportello ha ideato una procedura standard del tutto anonima per la raccolta delle segnalazioni capace di garantire il rispetto della privacy e consentire, al contempo, un intervento immediato. In attesa di trovare una sede idonea (che non presenti alcuna barriera architettonica), la segnalazione e la successiva presa di contatto con il/la segnalante avvengono tramite l’indirizzo e-mail dello Sportello (info@antidiscriminazioni.trento.it), un numero telefonico attivo dal lunedì al sabato (0461 1531201); il modulo on-line presente sulla pagina web dello Sportello (www.antidiscriminazioni.trento.it).
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