La preziosa opera evangelica di monsignor Angelo Negri è stata ricordata sabato scorso a Tres dal postulatore della causa di beatificazione padre Joseph Okumu e dalle suore Cecilia Drarv e Victoria Edea, venuti dall’Uganda, da padre Saverio Biasi rappresentante della Diocesi di Trento e dallo storico Andrea Strambio.
La sala civica era affollata, nonostante il cattivo tempo; i residenti più anziani hanno conosciuto di persona monsignor Angelo Negri, che è nato il 19 novembre 1989 a Tres ed è morto l’11 novembre 1949 ad Arua, in Uganda, ove è sepolto. Nacque da Giuseppe e Caterina Lachmann, quarto di otto figli. Il padre faceva il contadino e gestiva la Cassa Rurale del paese. Entrò nell’istituto dei padri comboniani a Verona, all’età di 10 anni. Fu ordinato sacerdote nel 1912. Dopo un periodo di insegnamento e di economato nel 1921 partì missionario per l’Africa. Nei primi anni di missione studiò la lingua, gli usi e i costumi, le credenze dalla popolazione di Gulu. Questo lavoro venne pubblicato a puntate sulla rivista dei Comboniani, ”Nigrizia”. Nel 1924 divenne superiore della missione di Gulu. Dal 1926 al 1930 fu richiamato in Italia e si dedicò alla vita pastorale di molte città del Veneto, della Lombardia, della Toscana e dell’Emilia Romagna. Nel gennaio del 1927 fondò “Il piccolo missionario”, un giornalino per ragazzi, tutt’ora esistente, per accendere l’entusiasmo per la missione. Dal 1930 al 1934 venne inviato a Trento per fondare un seminario. L’anno successivo venne consacrato vescovo di Brescia. E nello stesso anno ripartì per la missione. Dal 1935 al 1939 si dedicò a migliorare le condizioni di vita nelle varie missioni, realizzando case in muratura, pozzi, canalizzazioni, occupandosi anche di agricoltura e istruzione. Dal 1939 al 1945 visse un periodo molto difficile a causa dello scoppio della guerra. Tutti i missionari italiani furono internati a Katigondo. Solo nel maggio 1944 poté ritornare in Diocesi. Dopo un attività intensa si spense a Arua l’11 novembre 1949.
Padre Biasi ha fatto rivivere la figura di monsignor Negri: “La sua influenza fu grande in Uganda, ma anche in Trentino. Non deve essere per noi solo un motivo di orgoglio, ma anche un esempio da imitare”. Il postulatore della causa, Joseph Okumu, ha riassunto il percorso verso la beatificazione: “La domanda è stata formulata da un comitato di suore e laici al sinodo diocesano del 1996 a Gulu. La risposta è arrivata nel 2002 a causa della lunga guerra civile che attanaglia il paese e che rende tutto difficile. Il processo è stato aperto nel 2007 e io sono stato nominato postulatore. Si prevede la chiusura nel 2015, quando ricorrerà il primo centenario delle chiesa cattolica tra gli Acholi (popolo dell’Uganda settentrionale). I testimoni lo ricordano come una persona gentile, che amava lo sport, ma anche scherzare; si intratteneva volentieri con le famiglie ed era un diplomatico di grande abilità. Anche a Tres sta lavorando un comitato per questa causa”. Suor Cecilia Drarv, che appartiene alle “Piccole sorelle di Maria Immacolata” (ordine fondato da monsignor Negri), ha manifestato la sua venerazione: “Per me questo è un pellegrinaggio, nel luogo dove è nato il nostro papà. Noi non lo chiamiamo monsignore, ma papà. Cerchiamo di prepararci con le preghiere e ognuno esprimendo al meglio la sua chiamata. Il nostro compito è quello di aiutare i bambini che sono stati traumatizzati dalla guerra; molti di loro sono senza genitori, o figli di ragazze madri; li aiutiamo tramite lo sport e varie terapie per farli tornare alla normalità”. Il sindaco di Tres, Aldo Corazzola, ha elencato gli aiuti e le opere costruite in terra di missione dalla Comunità locale. Uno degli anziani presenti, Armando Corazzola: “Io l’ho conosciuto personalmente, quando ritornava in visita a Tres, facevo a quel tempo il chierichetto, era gentile con tutti”. Lo storico Andrea Strambio ha raccolto molti documenti in Italia e l’anno prossimo andrà a Gulu, in Uganda, a completare al sua ricerca. Giuseppe Negri ha coordinato gli interventi e letto dei passi dal libro: “Monsignor Angelo Negri e l’Uganda” curato da Piergiorgio Cattani.
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