Uno spazio abbandonato da trent’anni trova nuova vita, e diventa un’accademia di comunità. Succede a Rovereto, dove venerdì 19 novembre è stata inaugurata “La Foresta”, un punto di riferimento per le associazioni del territorio che nasce in stazione e che sarà aperto tutti i giorni da mezzogiorno alle venti.

“Il senso di questo spazio sta nella bella dicitura che è stata ideata: Accademia di Comunità”, ha detto il sindaco di Rovereto Francesco Valduga. “Abbiamo capito ancora di più in questi anni quanto siano importanti le relazioni. Questo è un luogo dove il sapere, il saper fare e il saper essere trovano una propria dimensione e oggi quest’ala della stazione è divenuta lo spazio dell’incontro. La stazione ferroviaria è il luogo dell’attraversamento e dell’incontro per antonomasia e la collocazione de “La Foresta”, dove convergeranno le persone anche attraverso il polo intermodale, diventa strategica anche nell’ottica della sostenibilità”.

La struttura è stata data in comodato gratuito da Ferrovie dello Stato al Comune, che ha investito 150 mila euro nella risistemazione, e lo ha affidato all’associazione che oggi lo gestisce. Ci sono voluti quattro anni per arrivare a creare una realtà unica in Italia.

Bruno Zene, delle politiche sociali di Ferrovie dello Stato, ha affermato che questo modello di collaborazione potrebbe diventare scuola anche per altre realtà. “Ferrovie dello Stato crede sempre di più in questa attività, dando la gestione degli spazi a chi li sa gestire”, ha detto Zene. “Ci piacerebbe che questo modello, che questa eccellenza che più di altre ha prodotto integrazione, potesse diventare formativa verso altri centri che non hanno avuto modo di cogliere questa possibilità”.

“Questo era un non luogo”, ha ricordato Federica Sartori, dirigente delle politiche sociali della provincia di Trento. “Oggi è invece un posto dove le persone possano transitare, trovare relazione e uscire verso altro. Si è trattato di uno dei uno dei primi esempi a livello provinciale di co-progettazione, che altro non è che convergenza di obiettivi”.

Inizialmente si era pensato di istituire un Help Center, ma il progetto si è poi evoluto, fino a diventare un Community Hub. “Luoghi come questo ci possono insegnare che solamente stando insieme potremo vincere la battaglia con il tempo, creando una entropia positiva”, ha spiegato Alessandro Radicchi, direttore dell’Osservatorio Nazionale della Solidarietà nelle Stazioni italiane.

Che cosa si farà a La Foresta? Lo ha spiegato il presidente dell’associazione Fabio Franz. “Abbiamo già avviato molti progetti e stiamo avendo risultati molto positivi, ma siamo ancora in una fase sperimentale: non c’è manuale, si scoprono di giorno in giorno nuove potenzialità”, ha detto. “E’ una sorta di sperimentazione permanente e stiamo costruendo quotidianamente la nostra realtà. Abbiamo ospitato persone che vengono da fuori, da altri Paesi, che portano idee e progetti. Sono nati dei veri collettivi che si ritrovano per pensare”.

Sono già stati avviati dei progetti, come Eco Lab, partito a marzo del 2021 e che si concluderà a settembre del 2022. L’iniziativa prevede degli incontri settimanali per fare conoscenza mentre si impara a coltivare l’orto e a praticare altre attività manuali. All’interno dell’Accademia di comunità è nata anche Comunità Frizzante, un laboratorio dove, oltre a creare delle bibite tutti insieme, si crea anche senso di comunità.

“Persone come Fabio, Sivia, Carlo, Bianca, Chiara e Irene, membri de La Foresta, hanno avuto la fortuna di trovare istituzioni pubbliche capaci di aprirsi al privato”, ha aggiunto invece il ricercatore di Euricse Jacopo Sforzi, parlando degli “animatori di comunità”. “Se mancano spazi fisici, è difficile creare occasioni di aggregazione. Ci vogliono luoghi dove persone di età diversa, di estrazione sociale diversa possano incontrarsi”.