Le Formichine di Rovereto sognano un punto vendita e hanno bisogno di volontari

Il laboratorio “Le Formichine” di Rovereto sta cercando dei volontari in vista della prossima apertura di un punto vendita

Le Formichine hanno un sogno. Per realizzarlo, però, hanno bisogno di persone che siano disponibili a mettersi in gioco. Il laboratorio, gestito dalla cooperativa sociale Punto d’Approdo, ha lanciato qualche giorno fa una chiamata a raccolta in vista della prossima apertura di un punto vendita nel centro di Rovereto.

Come ci spiega Andrea Gentilini, direttore di Punto d’Approdo, il progetto è ancora “in fieri”. “Ci stiamo mettendo d’accordo in questi giorni con un commerciante della città molto sensibile nei confronti del lavoro che facciamo”, spiega Gentilini. “Stiamo cercando di capire se sarà possibile avere a nostra disposizione una vetrina in vista del Natale, che poi potrà eventualmente diventare un punto vendita”.

Sono più di venti le donne che ogni anno, dal 2009, danno vita a tanti manufatti all’interno del laboratorio di Rovereto. Queste donne sono seguite dalla cooperativa Punto d’Approdo e dalla Fondazione Famiglia Materna di Rovereto e, in alcuni casi, vengono segnalate dai servizi sociali. Entrano a Le Formichine in base a un progetto che può durare dai tre ai dodici mesi, e che le aiuta a ottenere i prerequisiti che permettono loro di reinserirsi nel mercato del lavoro dopo un percorso di vita difficile, segnato dalla tratta e dalla violenza.

Il post con il quale il laboratorio di Rovereto ha lanciato la call per riattivare i volontari

Attualmente sono una decina le donne che lavorano all’interno del laboratorio di via Benacense II. Nel contempo, però, c’è un altro spazio nel quale queste donne riescono a trovare riscatto e a far emergere le proprie potenzialità: è il ristorante “Le Formichine – Cucina Solidale”, gestito invece da Fondazione Famiglia Materna. “Il nostro progetto e quello di Famiglia Materna sono partiti insieme”, racconta Andrea Gentilini. “Siamo due realtà differenti, ma abbiamo lo stesso scopo: entrambi vogliamo rimettere in moto le donne che hanno attraversato un momento di difficoltà”. Così, se una ragazza seguita da Famiglia Materna è più
abile nella sartoria e nella manualità viene indirizzata verso il laboratorio di Punto d’Approdo. Viceversa, se la giovane è interessata e pratica nell’arte della cucina, anche se è seguita da Punto d’Approdo viene coinvolta invece nelle attività ristorative promosse dalla Fondazione.

Il laboratorio di Punto d’Approdo è conosciuto per le “uova solidali” promosse in occasione della Pasqua, ma anche per i prodotti natalizi, come addobbi, tovaglie e runner.

“Ultimamente abbiamo promosso anche altre attività”, spiega il direttore della cooperativa. “Siamo ‘entrati’ nei cesti natalizi di alcune nostre ‘aziende amiche’ di Rovereto e facciamo anche il confezionamento di cesti natalizi per le aziende e per i privati. Quest’anno le ragazze che lavorano a Le Formichine hanno creato anche degli astucci per la scuola, dei porta-tablet in feltro e una borraccia che si chiama Gluck”.

Alcuni manufatti che nascono nel laboratorio di Rovereto, conosciuto per le “uova solidali”

Come tutte le aziende, anche il laboratorio di Rovereto ha sofferto le limitazioni imposte dalla pandemia. “La difficoltà più grande che abbiamo dovuto affrontare, però, è legata alla sospensione delle attività di volontariato”, conclude Andrea Gentilini. “Fortunatamente adesso, con il Green Pass, i volontari potranno ritornare in cooperativa. Il post di ‘chiamata a raccolta’ sui social è nato proprio per cercare di ricomporre la nostra rete, che si è un po’ sfilacciata dopo i mesi di pandemia”

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