Si è presentata oggi la “Rete di cittadini” per la salvaguardia del territorio, che dopo aver proposto alla cittadinanza alcuni momenti di informazione sulla circonvallazione ferroviaria di Trento, propone alle istituzioni di abbandonare l’attuale progetto, spostando il passaggio della circonvallazione ferroviaria in destra Adige. A rappresentarla, in conferenza stampa, Emiliano Voltolini, tecnico della mobilità, Martina Margoni, Presidente Comitato San Martino e Buonconsiglio, Paolo Zadra, ingegnere, e Mario Perghem Gelmi, ingegnere.
“Respingiamo con fermezza l’accusa che ci viene rivolta, gratuita e che deforma la realtà, per la quale: “chi è contro il progetto attuale della circonvallazione in sinistra Adige è contro l’importante opera”. Chi sostiene questa tesi e limita il proprio contributo a questo tema manifesta una posizione, spesso in ambito politico, di schieramento ideologico anziché di vero e proprio servizio alla collettività”, spiega la Rete, che puntualizza di non essere “contro l’opera ma siamo contro un progetto che consideriamo tecnicamente debole e pericoloso, oltre che inutilmente impattante sul tessuto urbano della città di Trento”.
La richiesta del gruppo neocostituito è quella di “produrre ai cittadini, con completezza, trasparenza e onesto rigore scientifico, tutta la documentazione a supporto dell’impraticabilità tecnica del passaggio della circonvallazione ferroviaria in destra Adige. Magari proponendo un incontro pubblico ove informare il cittadino sui contenuti di tale documentazione. Il gruppo che qui rappresentiamo e, ne siamo certi, la “Rete” che stiamo attivando, sono pronti a partecipare fornendo i contenuti tecnici del progetto alternativo in destra Adige”.
“Continueremo democraticamente questa battaglia civile, in ogni possibile sede per noi praticabile, per salvaguardare l’integrità della città di Trento e dei suoi quartieri da un progetto, ad alto rischio per tutto il territorio e irrealizzabile nei tempi previsti dal PNRR (giugno 2026). Invitiamo tutti i cittadini, anche coloro che non abitano nelle aree interessate dall’opera in sinistra Adige ad informarsi, sentirsi parte integrante e non separata della città ed a prendere civilmente posizione nell’interesse di tutta la nostra comunità”, conclude il comunicato.
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