C’è un acrobata nel bosco, occhi vispi e sempre attenti. In questo periodo si dà un gran da fare, immagazzina senza sosta frutti di faggio, semi di abete rosso ed altri frutti del bosco: il freddo è alle porte. Resta immobile ed osserva quando si sente in pericolo, altrimenti corre e corre arrampicando sugli alberi e zigzagando sul terreno. Si fa vedere anche nelle campagne, attirato dalle noci di cui va ghiotto. È lui, lo scoiattolo, che assieme ad altri roditori quali ghiri e topi campagnoli compete con l’uomo nella raccolta di queste gustose drupe. Due proverbi ne fanno sintesi: “Per San Francesco la noce è nel cesto” e ”Dove son scoiattoli non cadon noci”.
Juglans Regia, noto come noce da frutto o noce bianco. Il nome Juglans deriva dal latino e significa “ghianda di Giove”. Da sempre è utilizzato dall’uomo come alimento per le sue proprietà e conservabilità. Zona d’origine è la Cina ed il massiccio dell’Himalaya da cui si diffonde prima in Persia ed in Grecia, poi in Europa nel periodo dell’Impero Romano. È un albero vigoroso, caratterizzato da un tronco solido, alto, dritto e con un portamento maestoso. Presenta radici robuste inizialmente fittonanti poi, a maturità, espanse e molto superficiali. Può raggiungere i 30 metri di altezza ed è molto longevo diventando plurisecolare.
Il noce è tra i legni più pregiati al mondo, particolarmente apprezzato per la sua resistenza e durezza, si presenta bruno con tendenza a scurirsi. Il noce europeo (Juglans regia) è assolutamente il più pregiato, in particolare la parte della radice (“radica di noce”). Si adatta a tutti i tipi di terreno, purché non troppo umidi ed asfittici; arriva fino ai 1.400 metri di altitudine.
Le radici producono lo juglone, il quale risulta tossico per altre specie di piante e non ne permette la crescita all’ombra della sua chioma. La raccolta si effettua quando il mallo si presenta screpolato ma non aperto, altrimenti il guscio annerisce. Alla raccolta segue la smallatura, il lavaggio e l’essiccazione. Le noci sono prevalentemente consumate come frutta secca, si può estrarre un’olio usato per alimentazione o nella pittura. Il mallo delle noci non completamente mature è usato per la produzione del Nocino.
Molte sono le varietà selezionate per la coltivazione. In Trentino è particolarmente apprezzata la Noce Bleggiana dal sapore dolce, speziato e molto aromatico. Si distingue per la pezzatura ridotta, per la forma ovale, arrotondata alla base, e per il guscio sottile. I suoi alberi caratterizzano il paesaggio delle Giudicarie Esteriori e in particolare delle aree del Bleggio, del Banale e del Lomaso.
In dialetto trentino il noce è chiamato “Nogara” da cui deriva il nome dei paesi di Nogarè in Valsugana e Nogaredo in Vallagarina.
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