Uomo di fede, dalla giusta parola

Con gli amici di sempre ci siamo trovati anche quest’ anno per alcuni giorni di vacanza spensierata che, come  tante volte passate abbiamo condiviso con te….

Alla sera un amico ha portato le diapositive in ricordo di cinquanta anni  di strada percorsa assieme. Ripetutamente il volto e la persona di don Severino, allora nostro cappellano a San Giuseppe, appare sorridente nei tanti momenti seri e felici.

Abbiamo colto la presenza discreta e  continua della sua personalità e amicizia come un dono ormai lontano.Sono infatti due anni che Seve se n’è  andato…Il suo ricordo e la sua vitalità ci avvolgono ancora di nostalgia mentre fuori nei boschi della valle Badia nevica…Ci chiediamo noi, vecchi amici, cosa ci ha lasciato di vivo e presente. “Prima uomo e dopo prete” afferma uno di noi, convincendo tutti della sincerità umana dell’amico Seve che anteponeva il valore  dell’uomo con il suo forte  spessore culturale  al suo ministero.

Era prima di tutto uomo e poi convinto e convincente con i fatti: uomo di fede! Era facile, avere da lui sempre una giusta parola per ogni momento del nostro percorso umano.Nei lontani anni della nostra gioventù aveva anticipato concetti di modernità inattesa che ci servirono per crescere  sicuri nella  via suggerita ed in parte tracciata da lui, nella famiglia e nel lavoro.Con la  sua amichevole presenza ci rincuorava, nelle prime difficoltà  della nostra gioventù, nelle problematiche del mondo del lavoro, del mondo sentimentale  così impegnativo allora, e dello dello studio, aprendoci un panorama ottimista e fiducioso per il nostro futuro.Nel suo percorso formativo, verso le varie situazioni e associazioni che seguiva, si dedicava con totale  impegno e carica positiva, viaggiando in tutto il Trentino a tutte le ore senza risparmiarsi.Il suo operato era riconosciuto con gratitudine e professionalità da tutti. Alla sua lunga storia  di professore, Vicario generale , che abbiamo condiviso con gioia , ha posto termine volontariamente ritirandosi nella sua valle nell’anno 2000 e ponendosi quale umile servitore della Chiesa  con scelta vera  e coraggiosa.Furono anni di dolce amicizia con noi che sistematicamente andavamo a trovarlo prima a San Zeno, poi a Casez e infine a Salter ,il suo paese natale  dove è sepolto dal 2015.La nostra vicinanza aveva il sapore della fratellanza che sa  aiutare al momento opportuno  l’amico.Il suo ritorno alle radici, voluto e vissuto in totale serenità e preghiera, ha aperto anche a noi  una prospettiva nuova di  apprezzamento della sua scelta, illuminandoci sulle strade imprevedibile della vita che stiamo ancora percorrendo. Anche oggi, cantando al passo delle Erbe, Seve, eri con noi, con la tua voce inconfondibile, il tuo sorriso  così espressivo, e la voglia  di vivere  la nostra amicizia ancora in pienezza, nel bianco della neve. Seve, grazie ancora..Gli amici di San Giuseppe

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