Al Trento Film Festival Calabresi racconta la storia di Fabio Clauser, il forestale della Val di Non che salvò il bosco di Sasso Fratino

Al Teatro Sociale di Trento il giornalista Mario Calabresi ha regalato al pubblico la storia del decano dei forestali italiani, Fabio Clauser, che nacque nel 1919 in Val di Non e che lo scorso ottobre ha spento 105 candeline. Clauser si è battuto perché il bosco di Sasso Fratino, al confine tra Toscana e Romagna, venisse salvato e divettasse una riserva naturale integrale: la prima in Italia.

Clauser è uno dei protagonisti dell’ultimo libro di Calabresi, “Il tempo del bosco”, edito da Mondadori. Un libro con il quale, ha raccontato il giornalista, ospite della cerimonia del Premio Itas del Libro di Montagna, “sentivo l’urgenza di cercare risposte ad un tema che è molto presente nella nostra società: l’ansia, quella sensazione di non avere tempo, di rincorrerlo o di perderlo“. Ed è proprio durante le ricerche per il suo libro che è arrivato a Sasso Fratino, la prima riserva naturale integrale italiana, nata nel 1959.

“Dopo mille anni in cui era stato mantenuto dai monaci camaldolesi, a metà degli anni Cinquanta questo bosco deve essere tagliato con dei macchinari e delle teleferiche svizzere. L’amministratore delle foreste, Fabio Clauser, ha l’incarico montare queste teleferiche e di mettere a frutto questo posto. Quando arriva a quota 900, non si sa cosa accada, ma resta completamente colpito da questo luogo, scende e comunica che non taglierà il bosco, e che invece chiederà che ne venga fatta una riserva naturale integrale. Una cosa che non esisteva in Italia. Per farla è stata approvata una legge alla Camera e al Senato”. Grazie al gesto del forestale trentino sono stati salvati centinaia di alberi. “Tra questi c’è un faggio del 1506. Quando è nato era ancora in vita Cristoforo Colombo. E si trovava esattamente sulla linea Gotica. A cinquanta metri da questo faggio c’era un bunker dei nazisti. Quest’albero ha visto la storia passare”, ha raccontato Calabresi, che a Sasso Fratino ha provato fascinazione per un “tempo fermo”. “Ogni cosa che si vede in questo bosco ci racconta di un tempo che non ha lo stress dei minuti, ma che ha la forza del tempo lungo”.

Clauser ha raccontato a Calabresi di aver provato meraviglia di fronte a quel bosco incontaminato. “Io di fronte a quel bosco – ha raccontato il forestale della Val di Non al giornalista – ho provato un tale stupore e una tale meraviglia che ho sentito che tutto quello che mi aveva insegnato mio padre, che mi portava nel bosco da bambino, è stato qualcosa di fondamentale. E ho pensato che non avevo il diritto di tagliare questo bosco, ma il dovere di proteggerlo. E feci fuoco e fiamme per riuscire a far approvare una legge per proteggerlo”.

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