Un grande dolore e assieme un grande vuoto. La scomparsa di papa Francesco scuote anche tutta la comunità trentina e le sue istituzioni, come sottolineato dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, ricordando i momenti in cui ha potuto incontrare personalmente il pontefice. “Sia nell’udienza assieme agli Alpini, sia pochi mesi fa, con la comunità della Val di Ledro che aveva donato l’albero di Natale che aveva illuminato il Vaticano – ricorda il governatore trentino – mi ha sempre colpito quel sorriso carico di umanità e la forza dei suoi gesti e delle sue parole che, persino quando semplici, sapevano conquistare e infondere serenità”.
Per Claudio Soini, presidente del Consiglio Provinciale, la scomparsa di Papa Francesco “rattrista profondamente anche i trentini, la nostra terra ha sempre espresso intima vicinanza con il Pontefice venuto dalla ‘fine del mondo’. A nome di tutto il Consiglio provinciale esprimo la gratitudine per l’insegnamento che Papa Francesco ci ha lasciato, per la sua grande umanità, per la speranza portata soprattutto alle periferie della società, ai poveri, ai migranti, ai dimenticati della Storia”. Così il presidente del Consiglio Regionale Roberto Paccher sulle proprie pagine social: “Ho avuto l’onore ed il piacere di incontrare più volte in questi ultimi anni Papa Francesco ed ho potuto apprezzarne la semplicità e la sua bontà”.
Il sindaco di Trento Franco Ianeselli ha ricordato come da papa Francesco siano “arrivati i più forti e accorati appelli alla pace accompagnati dalla ferma capacità di riconoscere le vittime e i carnefici. Da lui – le parole del primo cittadino – abbiamo sentito le parole più efficaci e persuasive in difesa degli ultimi, fossero poveri o carcerati o migranti; in questi anni è stato una guida, una speranza per laici e credenti di ogni religione. Ho sperimentato di persona la sua umanità in occasione dell’udienza in Vaticano con i sindaci trentini. Allora avevo un polso rotto e lui, nel salutarmi, ha trovato anche il modo di fare una battuta. Era così papa Francesco, attento a ogni persona, semplice e gioviale, eppure nello stesso tempo autorevole e profondo. Ci mancherà immensamente”.
La sindaca di Rovereto Giulia Robol ha ricordato Bergoglio come “una guida, un riferimento unico, un uomo di Pace. È stato il Papa della Chiesa aperta a tutti, capace di parlare al cuore delle persone, sempre vicino agli emarginati, e sino all’ultimo, ieri nel giorno di Pasqua, ha voluto stare in mezzo a noi, seppur visibilmente sofferente”, ha scritto. “Ha avuto sempre una forza straordinaria, con parole semplici e gesti rivoluzionari è stato messaggero di Pace, amore, accoglienza e fratellanza. Valori che sentiamo nostri e che continueremo a custodire come parte viva dell’eredità che ci lascia”.
Nel suo messaggio, la deputata Alessia Ambrosi ha ringraziato il Papa “per il bene fatto su questa Terra”. Per la deputata Sara Ferrari, “se n’è andato un uomo importante, per la Pace, per gli ultimi, per la difesa della terra, un uomo che faceva della religione strumento di dialogo fra i popoli, non di ideologia”.
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