In vista delle imminenti elezioni amministrative in Trentino, in programma il prossimo 4 maggio, cittadine e cittadini trentini legati al Cantiere di Pace hanno deciso di scrivere una lettera aperta a tutti i candidati e alle candidate per chiedere politiche che fermino il riarmo e difendano la pace, il welfare, i beni comuni.
“Siamo un gruppo di cittadine e cittadini molto preoccupati e indignati per il programma di riarmo europeo e il concreto procedere della preparazione della guerra in Europa, come strumento di impulso all’economia e di equilibrio geopolitico basato sulla forza anziché sulla diplomazia. Si prevedono ulteriori 800 miliardi di spesa militare, sotto la spinta delle lobbies degli armamenti, in deroga immediata al patto di stabilità europeo e in controtendenza con tutte le politiche di “austerity” sulla spesa sociale imposte negli ultimi decenni, che si continuano a perpetuare sulla pelle dei cittadini europei. La storia ha ripetutamente dimostrato che la militarizzazione non porta pace né sicurezza, ma perpetua cicli di distruzione, sofferenza e ingiustizia”, recita il testo della lettera: “Il Comune è l’organo della Repubblica più vicino ai cittadini, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo e la coesione sociale: in esso si svolge la vita pubblica dei suoi abitanti e per questo viene definito come il luogo della democrazia di prossimità. Questo piano bellico si ripercuoterà con nuovi tagli sui bilanci comunali. I Comuni, pur avendo contribuito pochissimo alla formazione del debito pubblico, sono già stati fra gli enti più duramente colpiti dai tagli di risorse degli ultimi anni. Premesso che già ora la spesa militare dei paesi Nato europei è molto maggiore di quella della Russia e che invece di paventare un improbabile attacco russo all’Europa, sarebbe urgente cominciare a ragionare su soluzioni che non prevedano un uso estensivo della guerra, chiediamo ai candidati e candidate a sindaco e consigliere comunale: ripudiate la guerra come sancito dall’articolo 11 della Costituzione? Come intendete difendere i bilanci comunali, il welfare, i servizi essenziali alla vita e alla sua qualità? Come intendete agire sui livelli amministrativi e politici superiori (Provincia e Stato) per proteggere dalla guerra le nostre comunità? Come intende controbilanciare la propaganda del “nemico da combattere”?”.
I firmatari chiedono inoltre a chi sarà eletto e alle amministrazioni in carica di prevedere, come primo atto politico della vostra amministrazione comunale, una mozione di ripudio della guerra e degli investimenti ad essa legati (Rearm Europe); di impegnarvi a fare in modo che il conto di tesoreria del vostro Comune non sia presso banche cosiddette “armate”; di aderire al Coordinamento degli Enti Locali per la Pace; di istituire un assessorato specifico, dare una delega a qualche consigliere o organizzare una commissione con il mandato di realizzare iniziative legate alla solidarietà internazionale, alla promozione di un cultura di pace, nonviolenza e diritti umani, esplicitando la consapevolezza del Comune rispetto al proprio ruolo di attore globale e promotore di pace”.
L’appello è aperto alla sottoscrizione di tutte e tutti al link https://forms.gle/FjZKi7hwzAsDAjEP7.