A Lavis testimonianze di sport e sociale dal campo profughi palestinese di Shatila

Foto Facebook Palestine Youth Football.C.

Si parlerà dell’intreccio tra sport e sociale, in un ambito particolarmente difficile come quello del campo profughi palestinese di Shatila, in Libano, dove vivono oggi circa 20 mila persone, nella serata di sabato 29 marzo, alle 20.30 a Lavis, in via Zanella 5. Durante l’incontro, organizzato dal collettivo Bristol di Lavis, Andrea Chistè racconterà la sua esperienza nel campo, con in collegamento in diretta Majdi Majzoub, presidente del Palestine Youth Club, organizzazione sportiva sociale.

Il Palestine Youth Club è una realtà che fa parte del Centro sportivo comunitario di Shatila, che offre diverse attività sportive e ricreative a ragazzi/e e bambini/e del campo per fornire loro un’alternativa alla strada. Il club lavora per offrire loro uno spazio sicuro dove potersi esprimere attraverso gli sport che amano, tra i quali in particolare il calcio. “La speranza è che le attività sportive che offriamo contribuiscano a tenerli lontani dai problemi sociali che affliggono le strade e la comunità di Shatila, tra cui lo spaccio”, spiegano i responsabili del club. Oltre al calcio, il centro offre lezioni di basket femminile, boxe, inglese, arabo e attività per i bambini e le bambine più piccoli/e. Il centro negli anni ha saputo affermarsi all’interno della comunità ed è ora un importante punto di riferimento e uno spazio sicuro per bambini e bambine, senza discriminazione rispetto al genere, all’età e alla provenienza.

Il campo di Shatila, costruito nel 1949 per accogliere i rifugiati palestinesi e noto per il sanguinoso massacro del 1982, si trova nella zona sud- occidentale di Beirut, in Libano, e si estende per meno di un chilometro quadrato; un’area ridotta abitata, ora, da circa 20.000 persone. Il campo di Shatila soffre in particolare di una grave carenza di infrastrutture primarie: la mancanza di adeguati sistemi idrico-fognari impedisce l’accesso ad acqua non salata e potabile, non vi è elettricità in modo stabile e l’ambiente è generalmente insalubre a causa dell’elevata umidità, conseguenza dei troppo ravvicinati e alti edifici che impediscono al sole di raggiungere le strade più strette. A soffrirne sono in particolare bambini e anziani, spesso colpiti da diverse malattie più o meno croniche.

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