In un tempo veloce l’attesa sembra solo una perdita di tempo. In un tempo incerto l’attesa può portare a novità sia buone sia cattive. Cosa significa dunque attendere oggi? Quale significato può avere?
Le voci della sociologia, dell’attualità e della Scrittura si confrontano nella sedicesima edizione della Cattedra del Confronto, promossa anche quest’anno dall’Ufficio Cultura dell’Area Annuncio e Sacramenti dell’Arcidiocesi di Trento, in collaborazione con un gruppo di docenti universitari.
Il formato cambia, ma la sostanza resta. Voci diverse che si confrontano fra loro e con il pubblico su un tema rilevante per la vita e il pensiero di oggi. Don Andrea Decarli, delegato vescovile per la Cultura, riassume gli obiettivi della rinnovata proposta della diocesi trentina per creare un luogo e un’occasione di scambio tra pensiero laico e pensiero cristiano: “Come tutte le cose vive si rinnovano e cambiano, così anche la Cattedra quest’anno si rinnova nel suo format, rimanendo però fedele all’obiettivo originario, che è quello di creare occasioni di confronto su tematiche dal profondo impatto esistenziale. Il modello nuovo quest’anno prevederà la presenza di un solo ospite, ma circondato da più voci che si metteranno in gioco e in confronto con lui per offrire diverse prospettive sullo stesso tema”. Come nelle passate edizioni della Cattedra, ci sarà poi spazio per il dialogo con le persone in sala.
“Attendere” è il tema scelto per questa edizione 2025. “È un tema, ritengo, di forte impatto esistenziale, che vorremmo affrontare con questa domanda chiave: Ha senso – e che senso – attendere oggi?”.
Si comincia lunedì 10 marzo con la professoressa Chiara Giaccardi, sociologa, docente all’Università Cattolica di Milano, studiosa attenta dell’impatto delle trasformazioni sociali della globalizzazione e della rete. “In un tempo che va di fretta. Perché attendere?”, lo spunto del suo intervento, che sarà introdotto dalle voci di un gruppo di studenti universitari. “Ci confronteremo con loro sul senso dell’attendere, oggi, nel tempo veloce dei social, in cui si pretende tutto e subito”.
Lunedì 17 marzo nell’Aula Magna dell’Arcivescovile ci sarà una firma nota del quotidiano Avvenire, l’inviato di guerra Nello Scavo, che affronterà il tema “In un tempo di guerra. Attendere la pace?”. “Vogliamo così incrociare – spiega don Decarli – la domanda sull’attesa con la tragedia di coloro che vivono l’interminabile attesa della conclusione delle tragiche guerre che ancora insanguinano questo nostro tempo”. Questo appuntamento sarà aperto da voci e pensieri sulla pace.
A concludere il ciclo, lunedì 24 marzo, sarà l’intervento di fra Roberto Pasolini, cappuccino, biblista, apprezzato conferenziere e maestro spirituale, recentemente nominato da papa Francesco predicatore della Casa pontificia. Pasolini parlerà sul tema “Icone bibliche. Il paradosso di attendere?”. “Il tema dell’attesa è centrale nell’esperienza della persona credente e lo ‘leggeremo’ nel confronto con la sapienza biblica”, chiosa don Decarli.
Tutti gli incontri si terranno alle ore 20.45 presso l’Aula magna dell’Arcivescovile, in via Endrici, 23 a Trento. Saranno videoregistrati integralmente e riproposti nei giorni successivi sul canale YouTube dell’Arcidiocesi e su Telepace Trento.