Quaresima, pulizie di primavera!

Nessuno – credo – capisce a fondo la Quaresima come il contadino.
È quel tipo umano che se ne sta “humus”, con i piedi per terra e sa come vanno le cose. Sa che tutto ha un ciclo temporale breve, esattamente un anno, il tempo che la terra impiega per finire la sua corsa attorno al sole.
Sa che, ad un certo punto, raccolti e custoditi con parsimonia i frutti, tutto sembra morire: cadono le foglie, marciscono, e la terra si copre di gelo. I giorni si fanno brevi, tanto brevi da far dubitare se infine la notte non avrà la meglio sul giorno, se tutto finirà in un buio eterno.
No. Il contadino non dubita, ha una fiducia provata dall’intelligenza dell’età.
Sa che, dopo il giorno più breve dell’anno, arriva Natale e subito è evidente che la notte non ha vinto. Che il giro ricomincia.

Ma il bello viene a marzo: c’è più luce ancora e più speranza.
C’è una specie di bomba ad orologeria che sta per esplodere. La natura! Sotto le vecchie erbe e negli steli apparentemente rinsecchiti, preme la primavera. Lo sentono gli animali, lo sentono i bambini. La luce cambia, il verde spinge dal sottosuolo.
È meravigliosa la primavera incipiente, è meravigliosa la Quaresima perché è meraviglioso il procedere dell’anno liturgico nei suoi significati che parlano di attesa e di novità.
Chissà perché qualcuno si rattrista e si mette paura con la scusa del viola.
Viola sono i crocus: i primi ad annunciare che fra un attimo avremo il giallo dei narcisi e l’intenso colore delle viole violissime.

E poi… sarà la gioia della Pasqua!

Per questo abbiamo bisogno di Quaresima, di quell’attimo che serve a fare tutto lindo e pulito per la grande esplosione della vita che sempre, sempre, ha la meglio sulla morte.
Siamo fatti per vivere! E non serve darsi pena, ci pensa la natura.

A noi, intimamente contadini, l’onore di far attivamente spazio alla vita, al verde e a tutti i colori: rastrellare i sarmenti, potare i rami secchi, spazzare via ciò che resta delle foglie cadute, rincalzare il terreno e irrigarlo un poco perché già il sole si fa caldo.
A noi, donne e contadine, in questo mese sembrano più allegre le pulizie. Sentiamo una specie di dovere di farle, e bene e le chiamiamo “di primavera”, per mettere a tacere chi ci rimprovera di esagerazioni.
Così succede in Quaresima: una bella spazzolata alle vecchie abitudini, qualche colpo di battipanni alla pigrizia con tutti i suoi vizi, più cura nelle relazioni, più attenzione al bello che è ovunque, sì, anche in me dietro la trave e anche in te, sotto la pagliuzza.

Viva la Quaresima! Viva le pulizie di primavera!

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