Lo spunto
Nel corso di un “evento speciale” al Cibio, Dipartimento di ricerca sulle malattie rare dell’Università di Trento, il maresciallo dei carabinieri a riposo (luogotenente c.s. e commendatore ) Gennaro Riccio ha presentato le sue opere, ed ha cantato la poesia – canzone “A Speranza e CIbio” che proprio attraverso il Cibio gli era stata commissionata, su richiesta della dott. Annalisa Pedrolli, Dirigente medico dell’Unità operativa Centro di Coordinamento provinciale delle malattie rare. L’incontro si è verificato nell’occasione della consegna al Cibio, da parte di Riccio, nelle mani del Direttore prof. Paolo Macchi, di un bonifico di duemila euro, frutto della vendita e diffusione del suo ultimo libro sulla fortunata saga che vede ideali protagonisti San Gennaro (Riccio proviene dal Cilento, in Campania) e San Vigilio, con i loro dialoghi satirici su pregi e difetti dei rispettivi territori.
Cibio Trento
Col rigore appreso nei suoi lunghi anni di servizio nell’Arma, il maresciallo Gennaro Riccio destina ad opere di beneficenza i diritti d’autore dei libri che ha iniziato a scrivere in pensione, dopo aver lasciato gli impegni investigativi che l’hanno visto protagonista di inchieste fondamentali, come quella sulla tragedia di Stava del 1985 e la stessa Tangentopoli trentina dei primi anni Novanta.
La maggior parte dei ricavi dei suoi libri è destinata all’Opera che assiste le famiglie – mogli e figli – dei carabinieri caduti in servizio, ma altre quote vengono versate a favore di istituzioni di cultura, ricerca scientifica e assistenza. Come è appunto il caso del Cibio, ma anche del “Punto d’Approdo” di Rovereto, centro di aiuto per le donne in difficoltà o della “Locanda da Barba” di Villalagarina, che aiuta giovani svantaggiati.
I lavori di Gennaro Riccio, autore prolifico (sta ultimando il suo ottavo libro, la cui uscita è prevista per il tardo autunno), hanno ottenuto vasta diffusione e successo. Le sue “prose teatrali” richiamano la grande tradizione napoletana, col ricorso a personaggi e scene di suggestiva intuizione, come Vigilio e Gennaro che fanno incontrare cielo e terra nelle contraddizioni dell’attualità, denunciando comportamenti spesso da riprendere, se non da “castigare”. I loro dialoghi non sarebbero dispiaciuti a un De Filippo, ma hanno trovato popolarità anche fra i lettori trentini che hanno per così dire “adottato” il Maresciallo che un po’ li bacchetta e un po’ li fa sorridere dei loro difetti, delle presunzioni a loro ben note, ma che spesso sono troppo “musoni” per riconoscere.
L’incontro fra il vento partenopeo di mare che bagna il Cilento e la Costiera, produce buoni effetti quando si incontra con le vette delle Dolomiti, tanto è vero che al Maresciallo in questa sua “seconda vita” da scrittore (dopo quella di investigatore) sono stati chiesti non solo dialoghi e sceneggiate, ma anche inni e canzoni capaci di esprimere identità ed emozioni “trentine”.
È avvenuto anni fa quando l’allora presidente della Provincia Ugo Rossi chiese a Riccio di scrivere un “inno” sull’autonomia, che dall’autore fu composto con molta convinzione e piacque molto, ché se le campagne del Cilento con i loro ottimi prodotti mediterranei potessero contare su un riferimento come il sistema cooperativo trentino, la condizione del lavoro e dell’agricoltura laggiù migliorerebbe parecchio. Un altro inno-poesia gli venne commissionato dai cacciatori, un altro dai motociclisti, poi occasionalmente, nel corso di una “rimpatriata” dal comune di Pompei, sede di uno dei santuari mariani di maggior devozione anche nella nostra terra (sono molte le vecchie case di Rendena che riportano l’affresco della Madonna di Pompei).
Ci soffermiamo volentieri sull’ultima donazione, consegnata per le sue benefiche attività di ricerca al prestigioso Cibio, il Centro trentino di Biologia Cellulare, Computazionale, Integrata, che vede una collaborazione stretta fra Università di Trento e Fondazione Fbk.
L’allora Istituto Trentino di Cultura, fin dagli anni Settanta, per impulso di Luigi Stringa, si pose all’avanguardia in Italia con l’Irst nella ricerca sui sistemi computerizzati e sull’Intelligenza Artificiale. Oggi il Cibio è un centro d’eccellenza mondiale – collegato con scambi e borse di ricerca anche con l’Università di Harvard – sulla doppia frontiera della biologia e degli strumenti informatici che possono favorire la classificazione, la comprensione e lo studio dell’enorme quantità di dati che dagli studi cellulari ( in particolare su Dna e Rna) scaturiscono.
Si tratta di ricerche specialistiche e complesse che entrano nei meccanismi della vita anche per quanto riguarda la comprensione e lo studio delle cosiddette “malattie rare”. Ed è in questa cornice che va inteso l’incontro con Gennaro Riccio, il primo di una serie denominata “Cibio Incontra” per far sì che “ricerca e territorio operino assieme”. Conferma l’attenzione della ricerca locale al tessuto comunitario in cui opera, al punto da richiedere perfino il testo di una canzone – poesia al nostro maresciallo. È sicuramente un caso, ma di certo non privo di significato, che Riccio provenga dal Cilento Salernitano, dove ebbe sede la più antica e prestigiosa scuola medica d’Europa.