Duomo, il “ritorno” dell’Eterno Padre

Foto Gianni Zotta

Non se ne sono ancora accorti anche i frequentatori più assidui della Cattedrale, ma dal pomeriggio di lunedì 24 febbraio è “ritornato” uno sguardo in più a vegliare dall’alto quanti entrano in Duomo. Il busto raffigurante l’Eterno Padre – così come viene definito dagli storici dell’arte – è stato ricollocato dopo più di duecento anni sopra la tomba del medico del Concilio Pietro Andrea Mattioli, che si trova appena dentro a destra all’ingresso da via Verdi.

È stato “restituito” dai Francescani trentini che, dopo averlo accolto a seguito della sua rimozione dalla Cattedrale, lo avevano custodito nel loro Convento sopra la Busa, negli ultimi anni presso la Biblioteca Francescana. La riconsegna è avvenuta nel corso di una breve ma significativa cerimonia introdotta dal decano del Capitolo mons. Lodovico Maule, alla presenza di mons. Ernesto Menghini, dei tecnici collaboratori e di alcuni appassionati.

Il contesto storico artistico è stato illustrato dall’arch. Michele Anderle, studioso della Cattedrale: la preziosa tomba del Mattioli fu voluta nel 1617 dalla corte clesiana a 40 anni esatti dalla morte del medico di famiglia Mattioli, che aveva condotto studi sul morbo gallico di cui soffriva il cardinale Clesio. Nel monumento funebre opera di Paolo Carneri, il medico viene raffigurato in prospettiva con la mano sul libro e una catena d’oro al collo; sopra, a coronare la tomba, c’era il busto di Dio Padre. A seguito della demolizione dell’antico organo e alla costruzione di una cantoria posticcia ci fu l’obbligo di rimuovere il busto che sporgeva dalla parte alta della tomba. “Ora finalmente – ha concluso Anderle – questo bene è tornato al suo posto e può essere fruito da tutti”.

Foto Gianni Zotta

I Francescani e la Fondazione San Bernardino hanno espresso soddisfazione attraverso il direttore della Biblioteca padre Matteo Giuliani: “Siamo lieti che l’opera abbia ritrovato la sua collocazione, a completare gli altri importanti interventi condotti recentemente in Duomo. Così il Padre Eterno è a disposizione di tutti”. Padre Giuliani ha citato le fonti – le cronache conventuali – che riferiscono della secolare presenza dell’opera al convento dentro un’edicola che sarà distrutta nel 1881. In quel luogo, sul “monte” nella parte alta del Convento, sarà eretto un piccolo ambiente per i lavoratori dell’orto dei frati e il Padre Eterno verrà esposto sul tetto, conservandosi peraltro bene. Fu quindi trasferito nella Biblioteca dove nel 2015 è stato restaurato per renderlo sempre più visibile ai fruitori e alle scolaresche. Un particolare curioso: i quattro punti esclamativi con cui i Frati notarono nei loro diari che quando in Duomo fu asportata la cantoria a nessuno venne in mente che il busto del Padre Eterno doveva essere ricollocato.

Andrea Corradini, della ditta di restauro Kore, ha spiegato che il busto è stato ora sottoposto ad un’ulteriore pulitura e un riconsolidamento di alcuni frammenti prima di essere trasportato in Cattedrale e posizionato sopra la tomba. Un applauso spontaneo ha accolto lo svelamento. Mons. Maule, dopo aver ringraziato per la loro sensibilità i Francescani, ha auspicato che “il loro esempio venga seguito anche da altri per restituire al Duomo altri elementi artistici che lo adornavano, come, ad esempio, la statua di san Francesco in estasi nella Cappella Alberti”.

vitaTrentina

Got Something To Say?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina