All’Atelier giovedì 27 febbraio la mostra “Gli intrecci infiniti” di Rolando Tessadri

Giovedì 27 febbraio alle 18 all’Atelier degli Editori di via Belenzani, a Trento, verrà inaugurata la mostra di Rolando Tessadri, dal titolo “Gli intrecci infiniti”. La mostra sarà visitabile fino a mercoledì 3 aprile dal martedì al venerdì dalle 16 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 13.

LE OPERE. Opere astratte queste lo sono certamente: forme, volumi e timbri affondano le radici nella storia più pura e purificata dell’astrattismo, in quelle ricerche dove la campitura è un enorme spazio che si dilata oltre i confini della cornice. Una campitura che, nonostante l’uso di colori “freddi”, riesce comunque a pulsare, a catturare lo sguardo e a trascinarlo nell’abisso fisico dell’indicibile. È questo un fare arte che ha del prodigio strutturale, che conduce in un astuto avvitamento, dove le torsioni percettive fanno palpitare la retina.

Qui tutto è esatto, perfettibile, musicalmente siamo quasi al grado zero di significato. Ogni opera è l’inizio di un dramma capace di creare tensione tra i colori monocromi presenti. Riconciliazione di poli diversi, melodie, canti e sinfonie che si basano su sottili gradazioni di un’idea. Ma alla base c’è un qualche cosa d’altro. Una presenza che dà il là all’intero concerto: l’intreccio, la trama. Ciò che tiene assieme il principio di realtà, la pura realtà del colore, e il mondo della vita, il principio del piacere, è l’ordito che soggiace alla costruzione dell’opera e che un attento sguardo può cogliere nella sua ossessiva precisione, ripetizione, reiterazione, accuratezza.

Queste opere monocrome non hanno alcun finale e non ci riservano nessun esito ma soltanto lo svolgimento e la strategia dell’intreccio che più è schematico, proporzionato, armonizzato e grigliato, più allontana la capacità di scioglimento e di soluzione. Perché la soluzione significherebbe l’avvicinarsi alla verità e alla scelta. E, solitamente, gli astrattisti geometrici non scelgono, si fanno scegliere dall’inevitabilità della trama.

L’inizio è uguale alla fine, il centro alla periferia, il bordo al cuore, l’angolo alla retta periferica. Tutto è identità, presenza. Soggetto ed oggetto coincidono, non c’è scissione tra loro: qui si determina quell’unità primordiale tanto ricercata, dove l’Io non subisce frammentazioni e divisioni e dove è invece assoluto, eterno.

L’AUTORE. Rolando Tessadri, nato a Mezzolombardo (Tn) nel 1968 vive e lavora a Salorno. Dopo un primo approccio prettamente razionalistico la sua storia personale lo ha condotto a scoprire una dimensione irrazionale nella rigorosa ricerca astratta. Nel 1996 vince il premio per l’immagine di copertina del catalogo dell’80° collettiva della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Seguiranno diverse mostre personali e collettive in Italia accompagnate da esaurienti cataloghi e monografie. È stato inserito nel volume Negli Studi. Volti e luoghi dell’arte contemporanea in Trentino a cura di Mauro Cappelletti con testi di Fiorenzo Degasperi, edito dal Mart-Adac di Trento-Rovereto.

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