M’illumino di meno, a Rovereto si parla di energia e conflitti

foto © Rai

Il Centro Pace di Rovereto, in rete con altre associazioni, aderisce alla campagna “M’illumino di meno 2025”organizzando un incontro per riflettere sull’impatto che le guerre e le armi hanno sull’ambiente e l’inquinamento conseguente. L’invito è per martedì 18 febbraio – ore 17.45 – al Centro Pace di Via Vicenza 5.

All’incontro “Le questioni ambientali e i conflitti: energia, risorse naturali, cambiamento climatico” interverranno Sofia Basso, research campaigner pace e disarmo di Greenpeace, e Giuliano Garavini dell’Università Roma Tre.

L’incontro è promosso dal Centro Pace ecologia e diritti umani, A.N.P.I. Rovereto – Vallagarina, Donne in Nero Rovereto, Quilombo trentino, ass. Pace per Gerusalemme, ACLI Rovereto.

Secondo un sondaggio SWG commissionato da Greenpeace Italia, la maggioranza degli italiani chiede di fermare la corsa al riarmo e di tassare gli extra profitti dell’industria bellica. Più nel dettaglio, il sondaggio evidenzia che il 55% degli intervistati respinge la proposta del governo di portare il budget della Difesa al 2% del Pil entro il 2028. Solo il 23% è favorevole, mentre il restante 22% non si esprime a riguardo.

Ancora più netto è il sostegno a una tassa sugli extra profitti dell’industria bellica. In un contesto in cui l’aumento della spesa militare scatenato dall’invasione russa dell’Ucraina sta portando profitti record al settore delle armi, due intervistati su tre (65%) sono favorevoli a un’imposta sugli utili straordinari del comparto bellico. Solo il 17% è contrario, mentre il 18% non si esprime.

“Questi risultati dimostrano chiaramente che le cittadine e i cittadini italiani vogliono meno spese militari e più investimenti per il benessere collettivo”, dice Sofia Basso, research campaigner Pace e Disarmo di Greenpeace Italia. “Al contrario, il governo Meloni ha scelto di aumentare il budget della Difesa a discapito di settori fondamentali come sanità e welfare. È tempo che l’esecutivo e il ministro Crosetto riconoscano che inseguire l’obiettivo del 2% significa portare al collasso il nostro sistema sociale e ostacolare la transizione ecologica, ogni giorno più urgente”.

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