Acli Trentine, aumento degli stipendi dei politici è “una ferita e una provocazione”

Foto © Gianni Zotta

Le Acli Trentine commentano la notizia dell’aumento degli stipendi dei consiglieri regionali e provinciali pari a 1.117 euro mensili. “Una ferita e una provocazione”, lo definiscono. “Una ferita, perché evidenzia l’indifferenza e l’abissale distanza che separa la vita materiale dei rappresentanti delle istituzioni da quella dei cittadini, delle famiglie e dei soggetti più fragili della comunità e una provocazione in quanto, una scelta di questo tipo, allontana sempre di più tutti coloro credono nel bene comune ed intendono perseguirlo attraverso l’impegno politico. Di fronte a tutto questo ci sentiamo di richiamare i rappresentanti delle istituzioni al principio di responsabilità in modo tale da percepirsi come persone al servizio della comunità e non come dei privilegiati che vivono in un mondo separato dalla realtà”.

“Oggi – ricordano le Acli parlando di ‘segnali inequivocabili’ di un peggioramento delle condizioni di vita medie – in Trentino, come evidenziato nell’ultimo Rapporto della Fondazione Caritas Diocesana, le persone a rischio povertà sono ormai circa il 10% della popolazione (58.000 su 545.000 abitanti). Un altro segnale relativo al peggioramento delle condizioni materiali e sociali si evince inoltre dall’intervento di qualche giorno fa del vescovo di Trento Lauro Tisi nel corso dell’incontro annuale con i giornalisti nel quale si comunicava che nella sola mensa della provvidenza del capoluogo trentino i pasti distribuiti ai bisognosi sono passati nell’ultimo anno da 30.000 a 40.000″.

Infine, le Acli lanciano una proposta. “Una modesta proposta e un segnale, seppur minimo, di riconciliazione e sensibilità che ci sentiamo di proporre ai rappresentanti dell’assemblea provinciale potrebbe a parer nostro consistere nell’adesione volontaria tramite bonifico mensile a InFondo Speranza, il fondo solidale della Diocesi di Trento tramite il quale viene sostenuta l’attività della Caritas in favore delle famiglie bisognose. Il fondo interviene sulla base delle segnalazioni dei Centri ascolto della Caritas e delle parrocchie con un aiuto quantificabile in 2000 euro l’anno a famiglia nei casi di necessità relativamente a spese quali la casa, la scuola e la sanità o nei casi di sovra indebitamento legato a difficoltà oggettive”.

Per informazioni e adesioni volontarie tramite bonifici e donazioni è possibile rivolgersi direttamente a don Mauro Leonardelli, delegato all’Area Testimonianza e Impegno Sociale della Diocesi di Trento. Telefono 0461-891124 oppure scrivendo a infondosperanza@diocesitn.it.

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