Diciamo basta alle bombe sui civili

A Trento il primo febbraio l’amministrazione comunale richiamerà la Giornata sul ledwall dell’ostello “Giovane Europa”

I dati sono sconvolgenti. Secondo i numeri di Action on armed violence, organizzazione non governativa con sede a Londra che si occupa di ricerche sull’impatto della violenza armata, raccolti dall’Anvcg (Associazione nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo) le vittime civili, tra morti e feriti, causate dalle guerre in corso nel mondo sono aumentate, nel 2024, del 67% rispetto all’anno precedente. Complessivamente, sono state 61mila 353. A causare tragedie soprattutto le bombe sganciate dagli aerei la cui letalità, negli ultimi 10 anni, è aumentata del 1143%. I Paesi più colpiti, dove tanta gente ha perso la vita o è rimasta ferita, sono Gaza, con il 39% del totale delle vittime, seguita da Ucraina, Libano, Sudan e Myanmar. Sono 31 le guerre in corso e “almeno 23 le situazioni di crisi” certifica l’Atlante delle guerre diretto dal giornalista Raffaele Crocco.

Sabato 1 febbraio si terrà la Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, istituita dal Parlamento nel 2017, promossa dall’Anvcg e alla quale aderisce l’Anci, l’associazione dei Comuni, che invita le amministrazioni di tutta Italia ad illuminare di blu un edificio o un monumento pubblico e ad esporre uno striscione con il messaggio “Stop alle bombe sui civili”. In regione, aderiscono i Comuni di Trento, che illuminerà l’ostello della gioventù “Giovane Europa” di via Torre Vanga, quello di Rovereto (con la fontana di piazza Rosmini) e quello di Merano (la cupola del Kurhaus). Dovrebbero partecipare, ma al momento di andare in stampa non c’è conferma, anche Pergine Valsugana e Levico Terme.

“È vero, sono poche le amministrazioni di cui abbiamo certezza della partecipazione – commenta Fabio Mattevi, presidente provinciale dell’Anvcg -. Non penso sia questione di mancanza di sensibilità. Piuttosto, dobbiamo migliorare nella comunicazione. È probabile che diversi Comuni aderiscano all’ultimo momento, altri magari si attivano ma non avvertono”. Dall’inizio dell’invasione della Russia all’Ucraina, il 24 febbraio 2022, “il numero di civili uccisi o feriti dall’uso di armi esplosive” è (fonte osservatorio Anvcg) pari a 30mila 517. A Gaza le vittime civili causate dagli attacchi dell’esercito israeliano sarebbero 37mila 743 (secondo il ministero della sanità della Striscia il totale degli uccisi, esclusi quindi i feriti, somma invece a 46mila 584).

L’attivista John Mpaliza afferma che nel corso della guerra civile in Repubblica Democratica del Congo “negli ultimi 28 anni hanno perso la vita più di 10 milioni di persone”.

“Questa giornata intende commemorare e ricordare tutte le vittime civili dei tanti conflitti che purtroppo sono in corso nel mondo – riflette il presidente Mattevi -. Ma c’è anche un altro obiettivo. Cioè promuovere una riflessione sull’impatto devastante che le guerre hanno sulla popolazione civile. Inoltre, sto cercando di coinvolgere sempre più le scuole, fin da quelle medie. Perché i ragazzi sono sensibili e capaci di fare memoria, sono il nostro futuro”.

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