Una cinquantina di allevatori hanno partecipato alla celebrazione del santo protettore Antonio Abate venerdì 17 gennaio nella chiesa dei padri francescani di Pergine. Con loro il neoeletto presidente di valle Andrea Giovannini, il presidente della Federazione provinciale allevatori Giacomo Broch e un ospite speciale, il vignettista Fabio Vettori.
La messa è stata officiata da fra Giuseppe Bortolotti, originario di Rizzolaga di Pinè, missionario da quarant’anni a in Perù. Assieme a lui c’era fra Gianluigi, custode del convento, e don Renato Scoz, già insegnante di religione all’Istituto Agrario di San Michele.
Fra Giuseppe ha enunciato i suoi interventi in dialetto “pinetano”, una lingua, ha spiegato, “che mi è stata insegnata dai miei genitori e ciò che dalle nostre radici abbiamo imparato va custodito con fede ed orgoglio”.
Verso la conclusione della Santa Messa, Fernanda Beozzo, già dipendente della Federazione Provinciale Allevatori, ha dedicato agli allevatori una sua riflessione, evidenziando e incoraggiando gli stessi a reggere questo momento di grande difficoltà. Ha ricordato anche gli allevatori morti nell’ultimo anno e il dottor Filippo Sembianti, che da 1965 al 1990 è stato direttore della Federazione Provinciale Allevatori.
Prima di concludere la celebrazione, Fra Giuseppe ha invitato i fedeli a visitare il presepe in esposizione permanente, allestito in uno spazio vetrato all’interno della chiesa. Presepe, dal latino “praesaepe”, cioè mangiatoia, in rappresentanza di tutte le stalle dell’Alto Fersina. Ricorda che il Figlio di Dio è nato in una stalla e che i suoi primi amici sono stati: “i staleri”. (Persone addette alla stalla in tutte le loro mansioni, per la buona gestione e benessere degli animali).
“Sono orgoglioso ma anche emozionato – ha proseguito fra Giuseppe – di essere qui fra voi e di avervi stretto le vostre mani, ruvide e callose ma che mi hanno trasmesso: fatica, passione e storia; la vostra”. La benedizione del sale, con la richiesta, da parte di fra Giuseppe, di farsi “aiutare” dalla piccola Mia di sei anni, è stato per tutti i presenti non solo emozionante ma anche un segno di speranza e continuità per gli anni a venire.