La scuola “La Vela” della Fondazione Famiglia Materna ha organizzato l’evento gratuito e aperto a tutti “Voci e storie incantate: il melodramma per i ragazzi”, programmato per le 17 di martedì 14 gennaio al Teatro Zandonai di Rovereto.
Una lezione aperta condotta dalla soprano Katia Ricciarelli sul valore del talento, sull’opera lirica e le sue storie, recentemente riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità. L’incontro rappresenta l’occasione per avvicinare il pubblico alla tradizione italiana del melodramma, grazie al quale la nostra lingua è tra le più conosciute e diffuse nel mondo. Durante la lezione, Ricciarelli condividerà la sua esperienza artistica e testimonierà il valore educativo e culturale del canto lirico.
Il progetto di avvicinare i giovani a questo mondo si è concretizzato nel libro Vi canto una storia in cui opere come Elisir d’amore, Il barbiere di Siviglia e Il flauto magico vengono narrate sotto forma di fiaba. “L’idea è nata grazie alla figlia di due amici, che mi aveva chiesto di raccontarle una favola della buonanotte. Istintivamente ho pensato di tramandarle quelle che più conosco: le opere liriche. L’obiettivo della pubblicazione è rendere il melodramma più accessibile e affascinante per le nuove generazioni, presentando le storie in modo semplice affinché i più giovani possano apprezzare e preservare questo patrimonio culturale”.
Per la direttrice Stefania Nicolli, essere guidati da Katia Ricciarelli “è un onore immenso. L’Italia ha bisogno di persone così, che sappiano raccontare l’unicità italiana attraverso il talento che gli è stato donato”.
Conclude Ricciarelli: “C’è un grande buco generazionale: in passato sono stati troppi gli anni vuoti in cui non sono cresciuti talenti. È arrivato il momento di riempire quello spazio, anche abbassando l’età media degli spettatori. Farò il possibile e di più per portare i giovani a teatro e mostrare loro cosa succede in quel mondo magnifico, che sono sicura piacerà tantissimo. È anche mio desiderio che i giovani talenti emergano, vengano riconosciuti e curati”.