In queste giornate invernali, caratterizzate da temperature rigide, diventa più difficile anche la vita degli uccelli selvatici. Per questo motivo l’ENPA del Trentino ha preparato una serie di consigli facili e utili per aiutare questi piccoli e delicati animali nella ricerca di cibo.
È a questo scopo, infatti, che in questo periodo dell’anno “molte specie si avvicinano alle case, permettendoci di godere della vista dei voli aggraziati di cince, pettirossi, scriccioli, ecc. In cambio della loro piacevole presenza, possiamo aiutarli a superare la stagione più dura, in cui scarseggiano sia gli insetti che i semi di cui si cibano, mentre l’acqua gela, impedendo loro di bere. Possiamo spargere del cibo sui balconi, o possiamo predisporre delle mangiatoie in giardini e orti“, spiega la presidente dell’associazione Ivana Sandri. “Le mangiatoie sono utili per tenere pulito e asciutto il cibo, proteggendolo anche dagli uccelli di grande taglia che potrebbero lasciare gli uccellini più piccoli a becco asciutto. Non vanno mai poste vicine alle finestre, per evitare che gli uccelli, attirati dal cibo, finiscano per impattare contro i vetri. Quindi vanno poste distanti alcuni metri dalle finestre oppure quasi a ridosso di esse: in questo modo gli uccelli non verranno ingannati e attirati verso un pericolo mortale dall’immagine della mangiatoia riflessa dai vetri”.
“Più sarà diversificato il cibo messo a disposizione, più specie visiteranno giardini e balconi: oltre ai granivori, potremmo avere come commensali anche gli insettivori, che in inverno si adattano ad una dieta onnivora“, prosegue la nota dell’ENPA: “Fra gli alimenti possibili, vi sono: briciole di dolci (ad esempio di panettone o pandoro), pezzetti di grasso e di frutta secca (pinoli, arachidi non salate, noci e nocciole), granaglie spezzate (avena, mais, frumento), miscele già pronte di semi vari, pezzetti di frutta fresca, palle di grasso miscelate con semi e uvette. Da evitare, perché nocivo per loro, qualsiasi cibo salato o piccante. Non solo cibo: è essenziale mettere a disposizione un contenitore basso (vanno bene i sottovasi) con acqua sempre fresca e pulita: la berranno, ma servirà anche a lavarsi il piumaggio, proteggendoli meglio dal freddo. Ricordiamoci che gli uccelli selvatici, una volta abituati, devono poter contare sul cibo offerto da noi fino alla fine dell’inverno, pertanto dovremo continuare a fornire l’alimentazione fino a febbraio, inizio marzo. Dopo questo periodo, dobbiamo spingerli a reperire il cibo autonomamente, per non renderli totalmente dipendenti da noi”.