Cgil e Cisl, “ripensare le scelte sull’accoglienza in Trentino”

Foto Gianni Zotta

La Fp Cgil del Trentino e la Fisascat Cisl del Trentino si dicono preoccupate per il destino della residenza Fersina. La scelta di abbandonarla, “mutuandone il modello in zona San Nicolò a Trento, la predisposizione di un bando con un’impostazione sicuritaria calibrata su una spesa massima per singolo ospite e non su un catalogo di servizi da attivare, l’assenza di risposte sulla destinazione degli ospiti della residenza Adige, ci parlano di scelte precise e non condivisibili. Rendere il sistema ancora più isolato, scadente, problematico“.

“Il sistema che si sta mettendo a punto non risolverà nessuna delle criticità attuali e soprattutto non sembra in grado di poter assorbire un numero di ospiti superiore agli attuali”, proseguono Fp Cgil del Trentino e Fisascat Cisl del Trentino. “Anziché alla predisposizione del servizio di accoglienza, crediamo ci si stia preparando a fornire un servizio di respingimento, che si regge su un impianto volutamente privo degli elementi atti a costruire un sistema di integrazione di qualità. L’intendimento di fondo appare chiaro: il Trentino non è un territorio di accoglienza. Come al solito saranno i lavoratori che concretamente dovranno dare risposte a queste persone, lavoratori già esasperati dalle attuali condizioni in cui operano. Per questo la Fp CGIL del Trentino e la FISASCAT CISL Trentino, chiedono di ripensare queste scelte e di avviare un confronto tra lavoratori, cooperative e parti istituzionali al fine di trovare le soluzioni più civili ed idonee per poter assistere nel modo migliore queste che sono persone, non numeri da smistare e dimenticare”.

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