Coordinamento Ambiente Alto Garda, “stop alle varianti edilizie”

Riva e uno scorcio del lago di Garda

Stop alle varianti edilizie nell’Alto Garda. A chiederlo è il Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro, che ha lanciato una petizione lunedì 23 dicembre. 

“Le recenti indagini della Procura della Repubblica di Trento coinvolgono figure istituzionali di Riva del Garda e di Arco per fatti e condotte ricollegabili alla formazione degli accordi urbanistici pubblico-privati relativi all’area ex Cattoi a Riva del Garda, con accordo sottoscritto tra la sindaca Cristina Santi e la società VR101214 S.r.l. tramite il legale rappresentante Heinz Peter Hager e all’ex hotel Arco, con accordo sottoscritto tra il sindaco Alessandro Betta e la società Arco.Re srl tramite il legale rappresentante Heinz Peter Hager”, si legge nella petizione. “Si tratta di accordi urbanistici che avevano già ricevuto numerose critiche motivate dalla mancanza di un rilevante e prevalente interesse pubblico. Quanto apparso sulla stampa evidenzia, al di là delle responsabilità penali che saranno da accertare, condotte che sembrano incompatibili con una corretta e trasparente azione amministrativa esercitata nell’interesse pubblico. Sarebbe un fatto di gravità inaudita che queste Varianti venissero approvate dalla Giunta provinciale con le indagini penali in corso, non potendo ora escludere che siano il risultato di illeciti penali”.

Il Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro chiede quindi “la sospensione immediata delle procedure amministrative su istanza delle stesse amministrazioni comunali” e domanda alla “Giunta provinciale di non approvare la Variante n. 17 al Prg del Comune di Arco e la variante n. 13-bis al Prg del Comune di Riva del Garda”.

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