Responsabili Servizi sociali, sorpresi di non essere stati coinvolti nel protocollo

I responsabili dei Servizi sociali delle Comunità di Valle e dei Comuni di Trento e Rovereto esprimono “sorpresa” rispetto al protocollo d’intesa siglato dalla Procura di Trento, dalla Procura di Rovereto, dalla Procura del Tribunale dei Minorenni e dalla Provincia di Trento a novembre. “Nonostante tra le funzioni attribuite ai Servizi sociali dalla legge vi sia anche la tutela dei bambini, infatti, ne hanno appreso l’esistenza solo dalla stampa”, si legge in una nota congiunta.

Tra le funzioni specifiche attribuite ai 16 enti nei quali sono articolati i Servizi sociali territoriali c’è anche – e soprattutto – quella della prevenzione, viene sottolineato nella nota.

Nel 2023 i minori con interventi attivi da parte dei Servizi sociali sono stati quasi 3.800, con il coinvolgimento di oltre 2.700 nuclei familiari (esclusi gli interventi di sostegno economico). I minori che hanno usufruito di servizi specifici sono stati più di 2.200, e per quasi 900 di questi era presente un mandato della magistratura. I minorenni interessati da interventi di tutela – ovvero che prevedono anche il coinvolgimento dell’autorità giudiziaria – sono stati oltre 2.000, con oltre 1.400 nuclei coinvolti. I nuovi interventi di tutela nel 2023 sono stati quasi 1.000, con circa 700 nuove famiglie coinvolte. Gran parte del lavoro svolto dai Servizi sociali è quello di prevenzione, promozione sociale ed assistenza. “Ed è proprio sulla funzione preventiva che si vuole porre l’accento, prendendo con forza le distanze da stereotipi che attribuiscono ai Servizi sociali funzioni di controllo e allontanamento, che rappresentano invece solo l’estrema ratio”, si legge ancora nella nota.

Infine, viene sottolineato che “non si comprende come un documento così significativo e di ampia portata, quale il Protocollo in parola, non abbia previsto il coinvolgimento dei Servizi sociali e sanitari, che nel loro munus publicum, nelle loro precipue funzioni di pubblico interesse, hanno proprio la protezione dei bambini”.

“I Responsabili dei Servizi sociali auspicano pertanto che possa essere attivato quanto prima un tavolo di confronto allargato, con la partecipazione dei rappresentanti dei Servizi sociali territoriali, della Magistratura, degli Psicologi, dei Neuropsichiatri, delle Scuole, della Provincia autonoma di Trento, degli Ordini professionali delle categorie operanti sul tema, affinché tale documento possa divenire uno strumento condiviso, al fine di garantire i diritti dei bambini e delle loro famiglie”, si conclude la nota.

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