Duecento persone in sala per una serata sulla fragilità umana, affrontata con testimonianze toccanti e, al termine, il “Credo negli esseri umani” di Marco Mengoni cantato dal pubblico insieme al coro sul palco. Davvero riuscita, ieri sera al teatro di Mezzocorona gremito, la serata dal titolo “Tutti fragili, tutte persone” che ha anticipato con forza e realismo i temi della Giornata mondiale del povero di domenica 17 novembre, grazie alla collaborazione di varie realtà interessate dalla Visita pastorale dell’Arcivescovo Tisi, presente insieme ai parroci della Zona e ai responsabili della Caritas diocesana.
Introdotte da alcune canzoni dei giovani del coro “Grazie alla vita” di Mezzolombardo con ottime voci e abili percussionisti, si sono alternate alcune testimonianze raccolte sul territorio e valorizzate anche dall’interpretazione di alcuni attori della locale Filo San Gottardo.
Si è partiti con “una vita allo specchio” segnata dal disagio psichico esploso all’improvviso con le conseguenze dello stigma sociale ma anche la possibilità di essere d’aiuto agli altri; quindi le difficoltà abitative e lavorative di una famiglia che fugge dalla miseria di un paese asiatico e solo grazie ai servizi sociali e al volontariato riesce a ricomporre in Italia la propria famiglia; poi la solitudine “pesante” di un’anziana che deve far fronte anche alla non autosufficienza del marito e il fenomeno del ritiro sociale che attanaglia alcuni ragazzi fin dall’adolescenza mettendo in crisi anche i loro genitori per finire con la dipendenza dall’alcol dalla quale si può uscire con la scoperta nei gruppi di auto aiuto della possibilità di cambiamento.
Cinque storie diverse ed emblematiche anche di altri disagi (non si è parlato di violenze, ludopatia e marginalità sociale) che sono state ispirate dalla lettura del vangelo di Matteo (“Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi”, Mt 11,28-30) e commentate a caldo dall’arcivescovo Lauro Tisi: “Vi ringrazio – ha detto alle tante persone che hanno collaborato – perchè ci avete indicato la possibilità di un riscatto dalla povertà, attraverso la richiesta aiuto, offerto poi da una comunità che riesce a farsi prossimo all’altro”. In un intenso dialogo con il prof. Rolando Pizzini, che ha introdotto con profondità la serata, mons. Tisi ha evidenziato in tutte le cinque testimonianze il ruolo decisivo e determinante della famiglia: “Spesso parliamo delle nostre famiglie come problematiche ma queste storie ci dicono che la famiglia rappresenta talvolta l’unica o la prima risorsa per uscire da una situazione di fragilità. Il vero soccorso spesso ti viene proprio da quanto è rimasto delle tua famiglia e i veri disperati sono quelli che non possono contare su nessuno. Per questo dobbiamo sostenere sempre la famiglia, tanto più quando è in difficoltà”.
L’Arcivescovo ha evidenziato poi l’importanza di “appartenere a qualcuno, sentire il bisogno di “far parte di una comunità, di essere uno” proprio nel momento in cui la cultura spinge ognuno di noi al dovere di competere con gli altri e di diventare, invece, non “uno” ma “il numero uno”.
Ad un mese ormai dall’avvio della Visita pastorale l’Arcivescovo ha ringraziato anche per l’attenzione ricevuta negli incontro con gli alunni di Mezzocorona e – ieri mattina – con gli studenti dell’Istituto di San Michele che lo hanno interrogato per quasi due ore. “In queste settimane mi accorgo di aver goduto della forza che sempre ti dà l’incontro con le persone, tanti di questi incontri mi hanno convertito come vescovo e mi hanno confermato che il Regno di Dio è già qui, dove ci sono uomini e donne che sanno prendersi cura degli altri”.
Le realtà che hanno collaborato alla serata, oltre alle parrocchie della Zona pastorale e alla Caritas diocesana sono state: A.M.A., Grazie alla Vita di Mezzolombardo, Oratori di Mezzocorona e Mezzolombardo, Biblioteca di Mezzocorona e Roverè della Luna, ACLI di Mezzocorona, Club di Ecologia Familiare di Mezzocorona e Roverè della Luna, Filodrammatica San Gottardo.
Nella foto sotto: il Coro “Grazie alla vita” di Mezzolombardo
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