La famiglia di Giuseppe Gerola, primo soprintendente e primo direttore del Museo, ha consegnato importanti documenti, manoscritti e lettere provenienti dall’archivio familiare al Castello del Buonconsiglio. Nella sala dei vescovi erano presenti la vicepresidente della Provincia di Trento Francesca Gerosa, l’assessora comunale Monica Baggia, la direttrice del Castello del Buonconsiglio Laura Dal Prà e il conservatore del museo Claudio Strocchi.
La donazione arriva a cent’anni esatti dal 6 novembre 1924, quando, sette mesi dopo l’inaugurazione del museo, il re Vittorio Emanuele emanava il regio decreto che istituiva il Museo Nazionale al Castello.
Il documento più importante è il manoscritto intitolato “Riservatissimo. Appunti sull’opera svolta dal dott. Giuseppe Gerola per il ricupero degli oggetti d’arte e di storia spettanti al Trentino”, nel quale in prima persona racconta in maniera dettagliata il recupero di quei patrimoni d’arte e di storia, sia pubblici che privati, che erano nel nostro territorio trentino ma che nel corso dell’Ottocento e durante gli anni del primo conflitto erano stati trasferiti presso importanti istituzioni pubbliche austriache.
Inoltre, nell’ambito della ricca corrispondenza professionale e personale, spicca il corposo scambio epistolare che Gerola intrattenne per molti anni con Corrado Ricci, direttore generale delle Antichità e Belle Arti, Paolo Maria Tua, direttore del Museo di Bassano, Gino Fogolari, importante storico dell’arte di origini trentine e direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia e Santi Muratori, direttore della Biblioteca Classense a Ravenna. Una ulteriore parte delle lettere sono missive private indirizzate a membri della sua famiglia come la sorella Rosalia dalle quali emerge un grande affetto per la sorella, la moglie e i figli. Non mancano fotografie di Giuseppe Gerola da solo o con la famiglia, le fotografie con i reali di casa Savoia quando venivano ad omaggiare Cesare Battisti e gli irredentisti nella Fossa dei Martiri. Nella donazione sono presenti anche molti articoli di giornali dell’epoca a tema culturale e artistico che Gerola raccoglieva ed evidenziava con matite rosse e blu.
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