Dopo circa due anni dall’incendio che nella notte del 4 dicembre 2022 ha divorato un’intera palazzina in via Lampi, nel Rione Spinazeda, l’amministrazione comunale di Cles ha concluso l’acquisto del compendio delle case bruciate.
Nella giornata di mercoledì, infatti, tutti i proprietari dell’immobile da cui è partito il rogo hanno firmato, insieme alla segretaria comunale Erica Roncato, il contratto di compravendita.
Quando sarà formalizzato, con il Piano attuativo in corso di redazione da parte di Itea, il passaggio nelle mani pubbliche anche dei resti di Casa Cappello (adiacente all’immobile da cui è partito l’incendio, fronte strada), l’intera area sarà ufficialmente proprietà del Comune di Cles, che potrà concretizzare l’obiettivo di mettere a disposizione del rione, lì dove oggi ci sono i detriti degli edifici demoliti, uno spazio aperto: una piazzetta, con alcuni elementi arredo e qualche posto auto, per dare ossigeno a una zona piuttosto “soffocata” del centro storico clesiano.
«Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti in meno di due anni dall’incendio, un periodo che può sembrare lungo ma che in realtà rappresenta una tempistica record per un’operazione di questo genere – commenta il sindaco Ruggero Mucchi –. Parliamo infatti di una situazione intricata e complessa, che presentava problemi non indifferenti legati alla multiproprietà dell’edificio bruciato. Riuscire a trovare un accordo non è stato semplice e riteniamo che questo acquisto da parte comunale sia strategico perché garantisce una grande opportunità di sviluppo urbano, consentendo di rigenerare quest’area in maniera efficace».
Una rigenerazione che, come detto, non passerà attraverso la ricostruzione degli immobili, tutt’altro. Nelle intenzioni dell’amministrazione, esplicitate nel Piano di Riqualificazione Urbana (PRU) che arriverà in Consiglio quanto prima, forse già a fine novembre, dove ora si trovano le macerie sorgerà una piazza, uno spazio aperto e pianeggiante. «Si tratta di una grande occasione per Spinazeda – aggiunge il primo cittadino –. Un’occasione che si è prospettata grazie anche all’importante operazione messa in campo con Itea e già in piedi prima dell’incendio. Con il Piano attuativo, infatti, ciò che rimane di Casa Cappello passerà al Comune, il quale renderà edificabile un terreno di proprietà Itea tra via Filzi e via Chini dove sorgerà una palazzina con almeno 12 appartamenti. In questo modo si risponderà anche a una necessità impellente, ampliando il numero di alloggi sul territorio».
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