È Massimo Bernardi, 40 anni, trentino, il nuovo direttore del MUSE – Museo delle Scienze di Trento. La nomina è stata formalizzata oggi con un provvedimento della Giunta provinciale a firma del presidente Maurizio Fugatti, a conclusione di una procedura di selezione avviata nel maggio scorso.
“Riponiamo la massima fiducia nel direttore Bernardi, al quale formuliamo i migliori auguri per l’avvio di questa nuova sfida professionale”, hanno commentato Fugatti e l’assessora Gerosa.
La nomina di Bernardi è il risultato di una ultima selezione che ha ristretto il numero di candidati a quattro. A tutti era richiesta un’esperienza professionale con svolgimento di funzioni dirigenziali in amministrazioni pubbliche o in aziende pubbliche o private per almeno un quinquennio e un curriculum, corredato da pubblicazioni scientifiche, che attestasse esperienza nella gestione dei rapporti con la comunità scientifica e museale nazionale e internazionale, oltre ad aver operato con strumenti e metodi della ricerca scientifica sui temi della natura, della scienza e del futuro sostenibile.
Massimo Bernardi, che ha ottenuto una valutazione “eccellente”, si è laureato a Padova ed ha conseguito il dottorato di ricerca a Bristol (UK). È attualmente docente universitario in Comunicazione scientifica presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e precedentemente di altre discipline nell’ambito delle Scienze naturali presso le Università di Padova e Milano. Nel corso della sua carriera vanta numerose collaborazioni internazionali (in Tanzania, Etiopia e Panama), nazionali e locali, in particolare nel sistema museale regionale. Componente dell’Osservatorio Faunistico della Provincia autonoma di Trento, dal 2021 alla guida dell’Ufficio ricerca e collezioni museali del MUSE.
Già funzionario conservatore per la paleontologia, curatore di numerosissimi progetti espositivi e tecnico delle collezioni paleontologiche presso il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, ha partecipato a gruppi di lavoro ministeriali per la riattivazione degli strumenti di tutela per i beni paleontologici ed è membro di diversi Collegi e comitati accademici, oltre ad avere una sterminata bibliografia come autore di pubblicazioni scientifiche nel campo della museologia e antropocene, della conservazione e valorizzazione del patrimonio, della biologia, della paleontologia e della macroevoluzione, affiancata da contributi divulgativi e di editoria scolastica ed educativa.
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