Con “Souce” uno sguardo inedito sul mondo dell’autismo

La prima proiezione assoluta del cortometraggio “Souce” di Andrea Baglio, che racconta il mondo dell’autismo con uno sguardo inedito, sarà all’auditorium conservatorio di Riva del Garda sabato 19 ottobre alle 18. Saranno presenti il cast e la troupe con tutti i protagonisti dell’iniziativa, tra cui la presidente dell’associazione “Due chiacchiere un sorriso” – che ha prodotto il film – Monica Bertoni, che alla fine proporranno al pubblico un dibattito. Modererà la serata Luca Gandini.

Il cast è formato da dodici ragazze e ragazzi neurologicamente atipici, ovvero con un insieme di sindromi che comportano difficoltà nell’interazione sociale, incluse comunicazione verbale e non verbale. La storia è stata scritta da Riccardo Castellazzi, un ragazzo con una forma di autismo grave, che ha risposto a un questionario di dieci domande basato sul modello del viaggio dell’eroe, preparato da Andrea Aglieri, lo sceneggiatore. Per superare le sue difficoltà comunicative, Riccardo ha utilizzato un software che lo ha aiutato a esprimersi. Il risultato è una sceneggiatura ricca e intensa che riflette la sua visione sul mondo. Il suo lavoro dimostra che con il giusto supporto e risorse, le persone con disabilità possono superare enormi barriere creando grandi cose. Il film ha il patrocinio dei Comuni di Riva del Garda, Costermano del Garda e Rivoli Veronese.

LA TRAMA

Un giorno un giovane ragazzo scopre che gli adulti hanno preparato un sugo dal sapore “cattivo”, frutto di un atteggiamento distratto e privo di cura. La mancanza di amore e attenzione nella preparazione del piatto riflette il loro stato d’animo negativo. Il ragazzo decide che non è accettabile, soprattutto perché il sugo sarà servito durante un pranzo importante dove sono invitate molte persone. Determinato a cambiare la situazione, si unisce ai suoi amici e insieme iniziano a trasformare il sugo. Ogni amico porta un ingrediente speciale, che simboleggia valori come la felicità, il coraggio e la resilienza. Alla fine, il pranzo è un successo e tutti i presenti possono gustare un piatto delizioso, reso possibile dall’impegno e dai valori positivi del ragazzo e dei suoi amici. Il titolo, “Souce”, è un termine di fantasia che fonde le parole “sauce” (sugo) e “soul” (anima), simboleggiando l’essenza del cucinare con amore. Attraverso il cibo, l’anima si esprime, trasformando ogni piatto in un’esperienza emotiva che lega chi cucina e chi gusta, in un incontro tra sapore e sentimento.

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