Violenza di genere, il Consiglio provinciale approva all’unanimità due proposte di legge

Per una volta si va oltre le divisioni politiche, niente prese di posizione preconcette o distinguo. Le due proposte di legge, firmate dalle consigliere Vanessa Masè (Civica), Stefania Segnana (Lega), Mariachiara Franzoia e colleghi del Pd, riguardanti la modifica della legge vigente in tema di prevenzione della violenza di genere e tutela delle donne che ne sono vittime sono state approvate all’unanimità. Un risultato importante, che dimostra finalmente la volontà di intervenire su un tema tragicamente troppo spesso agli onori delle cronache, attraverso un’azione legislativa a sostegno delle vittime.

La proposta di Masè e Segnana si concentra nello specifico sulla tutela dei ragazzi che rimangono orfani in seguito a femminicidi o omicidi in ambito familiare. Un ddl, ha spiegato Vanessa Masè durante la discussione in Consiglio, “nato in seguito all’ultimo tragico episodio del gennaio scorso, che prevede un intervento finanziario cumulabile con quello previsto dallo Stato e apre le porte al supporto psicologico ed educativo. Con questa misura, la famiglia che si prenderà cura di questi orfani potrà avere qualche mezzo in più per permettere ai bambini di avere una vita normale e con le stesse opportunità degli altri”. “La Provincia deve dare una mano a questi ragazzi e ragazze come segno di umanità”, ha aggiunto Stefania Segnana, prima di ripercorrere il lavoro fatto nella scorsa legislatura per proteggere le donne con le case rifugio, gli sportelli di ascolto e numerose altre iniziative: “Rimaneva scoperta la questione degli orfani che viene affrontata con questo disegno di legge”.

Anche il ddl Franzoia, che stabilisce che la donna che lascia l’ambiente violento venga subito considerata nucleo a sé rivalutando così la sua situazione patrimoniale e Icef, e potenzia la rete di aiuto per favorire l’uscita delle donne dai rapporti violenti, ripensando anche il fondo di indennizzo per evitare i problemi che sono emersi nasce da alcuni episodi concreti, come ha spiegato la proponente. “Nasce dall’ascolto delle storie di vita, storie che hanno conformato il valore della rete di aiuto rafforzata negli ultimi anni. Si deve fare di più, ha aggiunto, perché l’obiettivo è zero femminicidi”.

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