La strada provinciale non è una pista: rumore e velocità eccessiva, Candriai chiede l’intervento del sindaco

Un nutrito gruppo di motociclisti è appena transitato da Candrai. “Sul tratto di strada che collega l’abitato al parcheggio di Pra del Boter manca il marciapiede”, fanno notare i firmatari della lettera inviata al sindaco

Chi ci vive o vi risiede per i mesi estivi, sa bene che quelli del traffico, del rumore dei motori e anche della velocità eccessiva sono problemi rilevanti per l’abitato di Candriai. La frazione bondonera posta a mille metri di quota è attraversata da quella che soltanto per due giorni all’anno diventa una pista. Ma che evidentemente, per i restanti 363, soprattutto nei fine settimana, viene utilizzata come tale da diversi motociclisti e automobilisti indisciplinati.

Oltre al rumore e all’inquinamento, si rileva anche  un importante problema di sicurezza dato che, spesso, i residenti – anche famiglie con bambini o anziani – si trovano a dover attraversare la strada provinciale affidandosi soltanto al loro udito.

Seriamente preoccupata dalla situazione una numerosa rappresentanza dei proprietari di immobili residenziali di Candriai è tornata – sì, tornata, dato che un primo documento era stato sottoposto all’attenzione degli uffici competenti del Comune, e anche della Provincia, nel 2016 – a chiedere al sindaco di intervenire. “La Strada Provinciale 85 che sale il Monte Bondone, sia da Sardagna che da Sopramonte, da tempo è diventata una specie di moto-autodromo per una parte, sottolineiamo comunque una parte, di auto e motociclisti, in totale dispregio delle più elementari norme di rispetto del Codice della Strada, oltre che del buon senso”, premettono i firmatari della lettera, oltre un centinaio, prima di passare alle richieste, tutte orientate a garantire maggiore sicurezza e vivibilità al paesino.

Residenti e villeggianti chiedono innanzitutto lo spostamento dei segnali di inizio e fine paese (il limite sulla strada è di 60 all’ora ma, si ricorda, nei centri abitati scende a 50), il prolungamento del marciapiede esistente che, invece di interrompersi, dovrebbe proseguire fino all’inizio della strada per la Brigolina.

Si chiede inoltre, la realizzazione di quattro nuovi attraversamenti pedonali con l’opportuna segnaletica verticale e orizzontale, e l’installazione di speed check o simili. “È evidente che interventi e limiti hanno un senso se poi sono fatti rispettare e, come anche qui più volte sollecitato, è fondamentale un maggior e continuativo controllo da parte degli organi preposti che sanzionino comportamenti inaccettabili”, si legge ancora nella lettera.

“Infine, dopo aver letto e preso atto che la funivia, pur essendo considerata un servizio pubblico, non avrà la fermata a Candriai, chiediamo che, cosa anche qui richiesta da tempo, l’autobus della Trentino Trasporti, che oggi termina le sue corse a Sopramonte, ossia a quattro chilometri, arrivi finalmente fino a Candriai, a servizio di residenti, villeggianti e turisti, seppur con frequenze ridotte”.

La comunità di Candriai attende risposte e fatti concreti ormai da tempo. Sarà la volta buona?

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