Si è chiusa domenica 25 agosto a Verona la Route nazionale delle Comunità capi Agesci 2024. “Un grande momento di riflessione collettiva, con oltre 60 tra incontri, approfondimenti, momenti di formazione e dibattiti, per un totale di 220 relatori, con lo scopo di analizzare la realtà dei giovani di oggi e di definire le sfide e il percorso dell’associazione per i prossimi anni”, si legge in un comunicato conclusivo.
Hanno partecipato alla Route nazionale anche circa 300 capi del Trentino-Alto Adige. Sul numero di Vita Trentina in edicola da giovedì 29 agosto raccontiamo anche la loro esperienza. “Siamo tanti, siamo uniti e, come ha detto Roberto Vecchioni, abbiamo un unico cuore, e adesso ne siamo un po’ più consapevoli: assieme possiamo davvero lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”, è l’impressione di Danila Farina, a Verona con la Comunità Capi del Gruppo Agesci di Riva del Garda 1. “Verona, sin dall’arrivo in stazione, ci ha accolto e ci ha fatto subito sentire a casa, ovunque andassimo trovavamo sempre qualcuno che col sorriso ci salutava e ci chiedeva cosa andassimo a fare”, afferma l’incaricato regionale alla comunicazione Matteo Buffa, a Verona con la Comunità Capi del Gruppo Agesci Trento 4.
Nel suo editoriale Chiara Bonvicini, incaricata nazionale Agesci alla branca R/S fino all’aprile 2024, ci racconta l’impegno scout. “Perché la vita democratica – scrive – va imparata, lo spirito critico va allenato, la capacità di contribuire al bene comune va condivisa con tutti e si fa carico dei più deboli. Anche di fronte all’emergenza ambientale e climatica, che attanaglia sempre di più i cittadini e i governi, lo scautismo può portare un contributo di conoscenza e di coerenza negli stili di vita”.
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