Chi si affacciasse sulla piana prativa di Millegrobbe in questo inizio d’estate, abituato al consueto panorama, rimarrebbe quantomeno sconcertato. Un grande cantiere con movimenti di terra annuncia il costruendo lago artificiale. Il bacino di raccolta d’acqua sarà utile, se non addirittura indispensabile, alla produzione della neve per lo sci nordico, che sempre più raramente cade nel periodo della bisogna. Il panorama cambierà radicalmente: al posto di una distesa d’erba vi sarà una distesa d’acqua. Il panorama, però non è il paesaggio. Nausicaa Pezzoni, nell’articolo “Il paesaggio come narrazione del presente”, descrive quanto sia importante cogliere questa differenza: “Il paesaggio è una narrazione collettiva, espressione e al tempo stesso fondamento dell’identità delle popolazioni: non esiste di per sé, ma prende forma solo se c’è qualcuno che lo osserva, lo abita, lo costruisce. Un paesaggio inteso come il formarsi di una società in un certo territorio non può che essere generato da un processo di esplorazione e di continua ridescrizione creativa, messo in atto nel corso delle relazioni mutevoli stabilite dalla stessa società in divenire con i diversi contesti territoriali”. A questo proposito la passeggiata che viene descritta attraversa un territorio che nell’ultimo secolo ha subito fortissimi cambiamenti dovuti all’opera dell’uomo. All’inizio del 1900 la costruzione di Forte Campo Luserna da parte dell’esercito austroungarico contribuì a caratterizzare fortemente questi luoghi, dove anche i boschi che vediamo oggi non esistevano neppure. Lo stesso paese di Luserna, dopo il primo conflitto mondiale, venne praticamente ricostruito sulle macerie lasciate dalla guerra; così come l’attuale Malga Millegrobbe di Sotto, abbandonata e inutilizzata fino a oltre la metà degli anni Ottanta, ora ricopre un importante ruolo per il turismo, con centro per lo sci, camere, centro benessere, ristorante, area camper. I processi di cambiamento del territorio hanno tempi di sviluppo che non coincidono necessariamente con la durata della vita di un individuo. La stratificazione delle trasformazioni rimane nella memoria di chi ha vissuto il “prima” e rimarrà nella narrazione per coloro che, venuti dopo, quel cambiamento non lo hanno vissuto. L’impatto di queste trasformazioni, anche se sconcertanti per chi le vive con il ricordo del prima, sono da leggere in chiave paesaggistica, nell’ottica che Pier Carlo Palermo ci suggerisce: “Il termine paesaggio presuppone innanzitutto una scelta di campo: non ci si prefigge di indagarlo in quanto documento storico-naturale da tutelare, ma di approfondire la relazione complessa che esso intrattiene con gli abitanti, secondo l’ipotesi che il paesaggio è laddove c’è una relazione tra abitante e luogo, dove c’è un’appartenenza. Questa ipotesi implica un processo conoscitivo da parte degli abitanti che leggono, vivono, costruiscono il paesaggio”. Testimonianze degli interventi umani avvenuti sul territorio, poi scomparsi od ancora visibili, sono il filo conduttore della nostra passeggiata.
L’ITINERARIO: Lasciata Malga Millegrobbe di Sotto si procede lungo la sterrata che attraversa la piana prativa, con direzione Forte Campo Luserna. Una indicazione lungo la sterrata, ex strada militare di collegamento con il Forte, suggerisce la visita alle Trincee didattiche, interessante recupero di un breve tratto di trinceramento, riproposto nell’aspetto dell’epoca (1914-1916). Alcuni tornanti in lieve salita conducono a Forte Campo Luserna e agli avamposti fortificati che lo caratterizzano. Accompagnano ed indicano il percorso alcune sagome in acciaio, che con una breve didascalia raccontano della vita della gente in guerra, sia soldati, che civili. Il sentiero scende verso il Rifugio Malga Campo, attraversando la bella conca prativa. In vista del rifugio si prende il sentiero di destra, detto “dell’Immaginario”, che raggiunge il paese di Luserna attraversando i prati alti, tra muretti a secco che delimitano le diverse proprietà. In località Bersaglio si incontrano le prime case del paese di Luserna. Invece di scendere al paese, si seguono a destra le indicazioni per Malga Millegrobbe, sentiero E5, che con una breve salita conduce al crinale ed oltrepassa il muretto di confine tra i comuni di Luserna e Lavarone. Ora a sinistra, seguendo a vista il muro, si torna per una bella traccia nel prato, che diventa sterrata, al posteggio di Malga Millegrobbe.
IL PERCORSO: lunghezza 7 km, dislivello 200 m, durata 3,5 ore
Punti di interesse:
MALGA MILLEGROBBE DI SOTTO: Recuperata dall’oblio negli anni 90 del 1900, è diventato un importante punto di partenza per le attività outdoor, sia estive che invernali ed offre servizio di ristorazione e benessere. Il costruendo bacino lacustre si pone nel contesto di una migliore offerta per il turismo invernale, consentendo la preparazione delle piste per lo sci nordico anche in condizioni di scarso innevamento naturale. Recenti studi archeologici, pongono la località Millegrobbe come fulcro delle attività di commercio e lavorazione del rame nel corso del XIII-XII secolo a.C., confermando l’importanza dell’altopiano negli scambi commerciali e culturali tra regione montana e pianura.
FORTE CIMA CAMPO LUSERNA: Fino agli anni 30 del secolo scorso la struttura muraria si mantenne intatta. Il recupero del materiale ferroso delle sue strutture lo condannò alla demolizione. Il Forte è composto da un corpo centrale e da due avamposti, raggiungibili durante la passeggiata. Restaurato e reso visitabile, è aperto nel periodo estivo a cura del Centro Documentazione Luserna. Info: www.lusern.it
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