A Fai le tracce dei Reti in Valle dell’Adige: ecco dove si trovano e come scoprirle

Uno dei numerosi affacci sulla Valle dell’Adige

L’altopiano di Fai della Paganella fu frequentato fin dall’età del Bronzo medio avanzato (1300 anni a.C.), dalla popolazione dei Reti, che occupava grosso modo l’attuale Trentino-Alto Adige, l’Engadina, il Tirolo ed il Vorarlberg. Un importante sito archeologico riconducibile ad un villaggio fortificato fu scoperto nel 1979 su un rilievo a ridosso del ciglio a precipizio sulla Valle dell’Adige: il Dos Ciastèl. Gli scavi hanno messo in luce le fondamenta di quattro abitazioni, ricavate sul pendio roccioso ed una cinta muraria difensiva sul lato non protetto dal precipizio. Le testimonianze più importanti risalgono alla Seconda età del Ferro (metà del VI-I secolo a.C.): oggetti per ornamento, suppellettili ed attrezzi sono custoditi nel museo dedicato alla storia ed alla cultura di questa popolazione, istituito a Sanzeno, nella Valle di Non. Nel IV secolo a.C. il villaggio venne abbandonato, probabilmente per un incendio che interessò tutte le abitazioni finora portate alla luce. La cultura materiale del popolo retico alpino di questo periodo, chiamata di Fritzens-Sanzeno dal nome delle due località in cui vennero fatti i primi scavi ad inizio 1900, finisce bruscamente a causa della campagna alpina di Druso e Tiberio del 15 a.C., voluta da Roma per sottomettere le popolazioni di questi territori.

La pittoresca fascia boscosa che chiude l’altopiano verso est è ora percorsa da sentieri tematici, concatenati gli uni agli altri, che caratterizzano le passeggiate, proponendo riflessioni e comportamenti in quello che è soprannominato Parco del Respiro.

Numerosi sono anche gli affacci attrezzati a belvedere sulla Valle dell’Adige.

L’ITINERARIO: L’avvio del percorso è in località Capannina, dove si trovano alcuni spazi per lasciare l’automobile, ma nulla vieta di partire dalla piazza antistante la parrocchiale, anche questa fornita di posteggi nelle vicinanze. Seguendo le indicazioni, lungo un sentiero selciato in salita, si costeggia “l’arena delle stelle”, sorta di teatro ligneo posto in una radura. In breve, si raggiunge un bivio, che verso destra conduce ad una seconda biforcazione. Da una parte è possibile raggiungere il belvedere attrezzato “legenda dell’orizzonte”, dall’altro, scendendo un po’ di quota, in un anfratto, si trova la Grotta della Madonna, luogo di meditazione curato da alcuni volontari di Fai della Paganella. Ritornati sul sentiero principale, dopo aver superato il “belvedere storico”, si incontra l’ingresso del Parco del Respiro, sorta di portale d’accesso ad un mondo naturale da apprezzare e valorizzare. Le indicazioni conducono “all’area di meditazione”, ad un “percorso sensoriale”, ed in breve all’area archeologica dove si trova il “Villaggio Retico”, che si raggiunge con una deviazione in salita. Inoltrandosi nel prato del Pian de le As, a sinistra si può raggiungere la grande amaca del Faggio bioenergetico, luogo per il relax. Seguendo sempre le indicazioni, si trova la “ calcara”, immettendosi nel percorso a tema “Acqua e Faggi”. Ora verso sinistra porta ad un ruscello, lo attraversa e raggiunge “l’abete bioenergetico”. Proseguendo in discesa, con un ponticello si attraversa nuovamente il torrente, in corrispondenza di una piccola cascata, fino a trovare una casetta in legno nei pressi della “torretta panoramica”. Per tornare verso il paese è necessario seguire la strada forestale che risale l’avvallamento. Usciti dal bosco e con alcune svolte, ora su asfalto, la stradina porta ad un incrocio. Si prende la sinistra tra i campi, sempre in lieve salita e si segue senza mai abbandonare la stradina finché si raggiunge, lungo via di Pradònec’, la parrocchiale dedicata a S. Nicolò vescovo. Superata la chiesa si prende a sinistra Via al Belvedere fino al punto di partenza.

IL PERCORSO: lunghezza 6 km, dislivello 190 m, durata  2,5 ore

 

Punti di interesse:

PARCO DEL RESPIRO: Percorso sensoriale di immersione nella natura, avvolti da profumi e suoni naturali che raccontano l’essenza di questo bosco. L’aria che si respira è ricchissima di sostanze volatili preziose per la salute. L’esperienza da affrontare è quella della relazione tra se stessi e la natura.

BIOENERGETIC LANDSCAPES: Questa tecnica deriva da recenti studi nel campo del bio-elettromagnetismo, che misura l’influenza biologica dei campi energetici emessi dalle piante. Con strumenti di biorisonanza e bioelettrografia si misura la benefica azione energetica emessa, che può essere colta con il Tree-hugging, accostandosi od abbracciando un albero e abbandonandosi alle sensazioni offerte da questo contatto.

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