Un campo itinerante di un gruppo di scout belgi di Liegi si è trasformato in un’occasione di scambio con vari gruppi trentini dell’Agesci e del Cngei , all’insegna dello spirito europeo. Il Reparto Maschile Liège 1 degli Scout d’Europa FSE , composto da 27 giovani fra i 12 e i 17 anni, ha vissuto nel mese di luglio per tre settimane un’esperienza in Trentino, accolto per la prima settimana a Forte Sella di Roncogno dal gruppo Cngei di Trento 1 e 2 che gestisce da anni il forte. Durante il “fuoco” serale i gruppi trentini e belgi hanno portato un po’ della propria cultura e l’hanno mescolata con quella degli altri, parlando in italiano e francese e ricorrendo anche all’inglese. Gli Scout di Liegi, guidati dal capogruppo Gilles Hugla, hanno organizzato una caccia al tesoro per le vie del centro storico di Trento, raccogliendo anche gli indizi fra i residenti. Racconta Monica Basile che ha favorito l’incontro fra scout trentini e belgi: “Quando avevo la loro età ho partecipato a un campo internazionale a Namur, in Belgio, a poca distanza da Liegi, perciò fra di noi si è creato naturalmente un legame, cresciuto poi nelle relazioni fra i diversi reparti e le parrocchie. Domenica 14 luglio gli Scout di Liegi sono stati accolti in Cattedrale a Trento dal parroco don Andrea Decarli per la Messa delle 10 ringraziandoli per una presenza caratterizzata dai principi di fratellanza dello scoutismo.
L’esperienza è proseguita sull’altopiano di Brentonico, in località Seandre, con varie attività e l’escursione sull’Altissimo, con notte al rifugio e poi discesa a Torbole per un tuffo nelle acque del Garda. Per l’ultima serata, in vista di una partenza all’alba in treno per raggiungere l’aeroporto, si è resa disponibile la parrocchia della Sacra Famiglia di Rovereto grazie al parroco don Marco Saiani con il coinvolgimento dell’Agesci di Rovereto e Mori e del CNGEI di Rovereto. Una cena insieme e poi una super serata di saluto, con tre reparti di scout, belgi e italiani, tutti insieme, fra lo stupore e la magia di condividere ancora una volta un momento indimenticabile. “Tutti sono stati entusiasti di vivere questa esperienza – il commento dei capigruppo di Rovereto – un’accoglienza trasversale che crea legami forti e profondi”, suggellati infine dallo scambio di piccoli pensieri e dal dono ai ragazzi belgi della “Campana dei Caduti” in miniatura, in ricordo della Città della Pace!
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