Tre trentini su quattro contrari alla presenza dell’orso

Un orso in un’immagine d’archivio

Tre residenti in Trentino su quattro giudicano negativamente la condivisione del proprio territorio con gli orsi. Il dato emerge da un’indagine di Bva Doxa commissionata da Trentino Sviluppo per rilevare il livello di informazione, gradimento e preoccupazione dei trentini in merito alla presenza dell’orso bruno. Sono state fatte 1.200 interviste telefoniche a un campione rappresentativo della popolazione tra il 21 giugno e l’8 luglio 2024. La Provincia di Trento aveva realizzato altri tre sondaggi nel 1997, nel 2003 e nel 2011.

“Si tratta della conferma di una percezione emersa in maniera chiara in occasione degli incontri che abbiamo promosso nel Trentino occidentale con gli amministratori comunali e delle Comunità di valle, per presentare le iniziative di gestione, sorveglianza e comunicazione messe in campo da Provincia e Trentino Marketing”, osserva l’assessore provinciale alle foreste con delega ai grandi carnivori Roberto Failoni.

Secondo la rilevazione di Bva Doxa, il 32% dei residenti in Trentino considera la presenza dei plantigradi “per niente gradita” (percentuale che sale al 37% nel Trentino Occidentale), mentre per il 41% è “poco gradita”: complessivamente, il 73% dei trentini giudica negativamente la presenza degli orsi sul proprio territorio. Un dato che nel 2011 si attestava al 62%. Tra le motivazioni più comuni di chi si dice contrario alla presenza dell’orso, vi è l’opinione secondo cui questi animali “sono pericolosi per l’uomo” (36%), seguita da “sono troppi e vanno regolati” (28%) e “fanno paura” (22%). Il 21%, inoltre, sostiene che la propria contrarietà derivi dalle limitazioni dei comportamenti che inducono gli orsi con la loro presenza.

L’indagine indaga anche sul gradimento dei trentini rispetto alla legge provinciale – aggiornata a marzo 2024 – che consente al presidente della Provincia autonoma di Trento di disporre l’abbattimento degli orsi problematici: il 69% si dichiara favorevole, mentre il 25% si dice contrario.

Il senso di preoccupazione personale per la presenza dell’orso coinvolge il 56% degli intervistati (nel 2011 la preoccupazione complessiva era pari al 17%). Chiaro il ricordo degli attacchi degli orsi agli uomini in Trentino, di cui parla l’87% degli intervistati. Tra di loro, il 53% dichiara di aver cambiato le proprie abitudini. I cambiamenti si rilevano maggiormente nel Trentino Occidentale (61%) e tra le donne (55%) e riguardano soprattutto “frequentare meno i boschi” (87%) ed “evitare zone poco frequentate” (29%).

Dell’analisi, inoltre, emerge che il 75% degli intervistati si dichiara informato sui comportamenti da adottare in presenza dell’orso, soprattutto i giovani di età compresa tra i 18 ed i 34 anni (81%).

Il 79% è favorevole al fatto che l’amministrazione provinciale sostenga i costi necessari per la gestione degli orsi. In questa direzione si colloca l’assunzione di 25 nuovi operatori per rafforzare il Corpo forestale trentino, impegnato nel controllo e nel presidio del territorio a garanzia della sicurezza delle persone: in campo tutti gli strumenti a disposizione, dai monitoraggi alle trappole a tubo, fino alle azioni di informazione con il posizionamento dei nuovi cartelli (ne sono stati pianificati 5.000 circa) nelle aree frequentate dagli orsi e le iniziative di sensibilizzazione riguardo i comportamenti da mettere in atto a tutela dell’incolumità di residenti e ospiti. Fa parte di queste azioni anche il continuo confronto con le autorità dello Stato sulla liberalizzazione degli spray anti-orso, che ha un tasso di efficacia stimato pari al 97%.

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