Dopo mesi di dibattiti e laboratori che hanno visto la partecipazione di centinaia di bambini e ragazzi delle scuole e di numerosi residenti, la zona 30 sperimentale di Gardolo diventa realtà. A sancirne l’istituzione è un’ordinanza del Comune di Trento, a confermarne la presenza sono i pittogrammi sull’asfalto e la segnaletica verticale accompagnata dai disegni dei ragazzi (che invitano a prestare attenzione alla guida) realizzati durante i laboratori promossi dall’amministrazione comunale in collaborazione con le scuole.
“La strada è di tutti, ma è anche nostra” è lo slogan uscito da uno dei tanti incontri dei mesi scorsi. In coerenza con quel messaggio, le vie di Gardolo a est dell’asse di via Brennero-via Bolzano, a nord del parco di Melta e fino alla rotatoria Bermax, diventano ora “Strade da vivere” – questo il nome scelto per le zone 30 – dove le auto devono circolare a una velocità massima di 30 km orari. Inducono a rallentare anche gli interventi di mitigazione della velocità e di miglioramento della qualità dello spazio urbano in corso di realizzazione.
Beneficeranno subito della novità i numerosi frequentatori del lido della piscina di Trento Nord, i residenti che si spostano a piedi e in bicicletta e, da settembre, i bambini e i ragazzi che, quando torneranno a scuola, troveranno un quartiere trasformato e ispirato proprio alla loro idea di città.
“La zona 30 di Gardolo è caratterizzata dalla presenza di scuole, di una piscina molto frequentata e in generale di servizi caratterizzati da un’utenza a cui vanno garantiti percorsi sicuri, comodi, adatti anche agli spostamenti in autonomia dei bambini e degli anziani. L’ordinanza chiarisce che la zona 30 di Gardolo, la prima della città istituita in seguito a un percorso partecipato con la cittadinanza, è sperimentale: dunque inizia ora un periodo in cui verranno monitorati i dati sul traffico, l’incidentalità e le percezioni dei cittadini in modo da poter valutare tra qualche mese l’efficacia dell’ordinanza e disporre, se necessario, modifiche rispetto a quanto deciso all’inizio”, chiarisce il Comune di Trento in una nota.
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