Cedri del Liceo Prati. I professori si uniscono alla petizione contro l’abbattimento

Anche il corpo docente, con un appello firmato dai professori Daniele Lutterotti, Giovanni Ceschi e Andrea Brocchieri, si unisce alla petizione lanciata dagli  studenti del Liceo Classico Giovanni Prati di Trento contro l’abbattimento dei cedri presenti nel cortile della scuola.

Non risulta esserci alcun motivo valido per qualsiasi intervento mirato all’eliminazione di questi alberi secolari. È stata effettuata una perizia, a carico di alcuni docenti e affidata al dott. Valentin Lobbis, che certifica la buona salute degli alberi e l’assenza di qualsiasi pericolosità causata dagli stessi. Sebbene i risultati della perizia siano stati inoltrati alla Provincia e quest’ultima ne abbia effettuata un’ulteriore a carico della Fondazione Mach, nel 2019, che ha messo in luce i medesimi contenuti, il 27 giugno u.s APOP (Agenzia Provinciale per le Opere Pubbliche) ha ugualmente espresso l’intenzione di abbattere i cedri. Tale intenzione è stata espressa con la motivazione generica che la specie non garantirebbe la sicurezza degli utilizzatori delle aree sottostanti in caso di eventi atmosferici eccezionali, senza tuttavia motivare nello specifico la necessità dell’abbattimento con alcuna analisi sullo stato delle piante stesse. Questa decisione si trova peraltro in contraddizione con una comunicazione avvenuta tra l’Agenzia e il Liceo solamente sei giorni prima, in cui la stessa APOP si limitava a caldeggiare un’attenta manutenzione dei cedri, che in ogni caso sarebbe avvenuta in quanto ritenuta necessaria anche dalle due perizie eseguite”, spiegano gli studenti.

Alla richiesta, però, ha risposto anche la vicepresidente e assessore all’istruzione della Provincia di Trento Francesca Gerosa, che ha definito “l’intervento di sostituzione dei cedri collocati nel cortile del liceo Prati di Trento necessario per motivi di sicurezza di fronte a rischi anche potenziali per le persone in caso di eventi meteo estremi che purtroppo sono sempre più frequenti anche in Trentino. La Provincia autonoma di Trento dunque, competente per la manutenzione straordinaria nelle scuole, mentre quella ordinaria è in capo agli stessi istituti, ha il dovere di intervenire se in gioco c’è l’esigenza di garantire in primo luogo l’incolumità di studenti, insegnanti, del personale della scuola e della collettività”.

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