“Premio Sorelle Vecchietti”, quattro riconoscimenti per le tesi di laurea

Quattro tesi di laurea sono state premiate in sala di rappresentanza del Comune di Trento: hanno vinto i due bandi istituiti con il lascito testamentario delle sorelle Vecchietti, erogati dall’Apsp Fondazione Crosina Sartori Cloch di Trento. Il primo bando era riservato a laureati di matematica o fisica triennale all’Università di Trento e i vincitori sono Edoardo Tomasi e Valentina Buzzotta (entrambi laureati in matematica). L’altro bando era dedicato a laureati in studi internazionali o sociologia all’Università di Trento e sono risultati vincitori Andrea Ronzani e Gloria Svaizer (entrambi per studi internazionali).

Le sorelle Jolanda, Lidia e Ada Vecchietti, già benefattrici in vita e attente alle esigenze della comunità di Malé e del comune lombardo di Valmadrera, dove hanno vissuto e lavorato, hanno lasciato anche un importante immobile, in Val di Sole, alle fondazioni Crosina Sartori Cloch Apsp (che si occupa di residenzialità con particolare attenzione a quelli che definisce “orfani di futuro”) e Silvestri (che dà sostegno alle persone in situazione di marginalità sociale in Val di Sole).

Entrambi i bandi prevedevano la parità di genere ed erano riservati a laureati nel periodo tra il primo giugno 2023 e il 31 marzo 2024, con una valutazione pari o superiore a 100/110. Requisito fondamentale, per i candidati, era l’essere impegnati in attività di volontariato. Ciascun premio ha portato all’assegnazione di una borsa da 1.500 euro.

La tesi di Gloria Svaizer è intitolata “Un’opportunità per la nascita di un demos dell’Ue: normativa, applicazione e potenzialità dell’iniziativa dei cittadini europei”. Il lavoro di Edoardo Tomasi riguarda “L’ipotesi di Kurepa: un importante enunciato di combinatoria in teoria degli insiemi”. Valentina Buzzotta ha vinto con “Uguaglianza tra prezzi futures e prezzi forward quando i tassi d’interesse sono costanti”. Infine “Future is now: a call for an active involvement of children in liberal democracies” è la tesi di Andrea Ronzani.

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