Il futuro delle istituzioni europee e le nuove regole del bilancio comune sono stati al centro di acceso confronto in una campagna elettorale complessivamente stanca.
“Serve più Europa”, sostiene Forza Italia, che in regione ha stipulato, come cinque anni fa, un accordo con la SVP (Südtiroler Volkspartei): i due partiti sommeranno le loro preferenze. Forza Italia per uscire dalla logica dei veti vuole l’introduzione del voto a maggioranza qualificata, l’elezione del premier europeo invece dei presidenti della Commissione e del Consiglio europeo ed è per il rafforzamento del potere del Parlamento europeo di fare leggi. è favorevole alla messa in comune del debito, come avvenuto in occasione del Covid.
Per Stati Uniti d’Europa è ora di mettere mano ai Trattati istitutivi “e fare passi avanti verso gli Stati Uniti d’Europa con un governo che risponda al Parlamento europeo”; chiede l’eliminazione del voto all’unanimità. Per Alternativa Popolare “la vera partita è quella di un rinnovamento strutturale dell’Unione Europea”. L’Europa ha “la responsabilità storica di essere il baricentro del mondo” e ciò richiede di “costruire gli Stati Uniti d’Europa, trovando finalmente quella unità politica indispensabile per affrontare le sfide economiche,ambientali e sociali dei nostri tempi”. L’Europa “è una Unione di Stati ma non deve diventare un Super-Stato che intenda la sovranità come un potere supremo”, sostiene Pace Terra Dignità. “Il Parlamento Europeo deve avere l’iniziativa legislativa e deve partecipare al processo decisionale nell’ambito della politica estera e della sicurezza comune “.
Il Movimento 5 Stelle propone di “sostituire il voto all’unanimità con il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio” e di attribuire al Parlamento europeo il diritto di iniziativa legislativa “come avviene in tutti i Parlamenti nazionali”.Il nuovo Parlamento dovrà avviare un “percorso di riforma dei Trattati e rafforzare i suoi processi democratici”. Chiede anche “l’istituzione di un referendum abrogativo a livello europeo” delle leggi Ue. “Meno Europa, più Italia” è lo slogan elettorale di Libertà. Gli stati membri “non possono continuare a subire le imposizioni legislative e lobbistiche di Bruxelles. Ogni stato ha diritto di preservare la propria identità economica e sociale che connota la sua sovranità”. Le regole del Patto di stabilità “vanno superate per promuovere politiche anticicliche, capaci di ridurre le disuguaglianze tra territori e cittadini”.
Alleanza Verdi e Sinistra propugna la convocazione di una Convenzione per una riforma dei Trattati che preveda, tra le altre cose, il diritto di iniziativa legislativa per il Parlamento ed il superamento del voto all’unanimità in Consiglio nelle materie in cui ancora vige. Il Partito Democratico scommette su una legislatura costituente per la riforma dei Trattati, verso un’Europa federale. Il Parlamento europeo dovrà avere iniziativa legislativa. Il programma di investimenti Next Generation Ue va reso permanente, gli investimenti nella transizione verde e digitale non vanno computati nel calcolo deficit(Pil degli stati membri.
Fratelli d’Italia è contraria alla modifica dei Trattati per rafforzare la Commissione europea, propugna un’unione delle “Nazioni sovrane” su alcuni temi, come la difesa comune e la politica estera, chiede la revisione del Patto di stabilità. Per Azione va eliminato il voto all’unanimità nel Consiglio europeo (“utilizzato come mezzo di ricatto dei singoli Stati membri anche sui temi più delicati e urgenti “) e deve essere affidato il potere di iniziativa legislativa al Parlamento (ora prerogativa della Commissione europea). Chiede di armonizzare la tassazione delle imprese, per evitare paradisi fiscali interni all’Ue. “Più Italia meno Europa” è lo slogan elettorale della Lega, che chiede di salvaguardare il voto all’unanimità in Consiglio, per il suo ruolo cruciale nel garantire equilibrio tra gli stati membri.
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