A Trento le celebrazioni per Festa della Repubblica

È stata celebrata anche in Piazza Duomo a Trento la ricorrenza del 78° anniversario della fondazione della Repubblica Italiana. Una cerimonia che ha visto al centro i valori espressi dalla Costituzione e incarnati dalle diverse espressioni dello Stato, che è stata preceduta dall’esibizione della Banda Città di Trento che ha accompagnato anche i momenti più solenni della mattinata.

Nel corso della cerimonia, che ha visto l’alzabandiera sulla Torre Civica, il Commissario del Governo Petronzi ha letto il Messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai Prefetti e ha consegnato le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Sono intervenuti anche il sindaco di Trento e rappresentanti delle Forze Armate. Presenti, inoltre, numerose autorità espressione delle istituzioni, dell’associazionismo, del volontariato e dell’intera comunità trentina, che ha partecipato anche con una nutrita presenza di cittadini.

Incentrati sui valori della pace, della solidarietà e sull’attenzione ai più fragili gli interventi del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e del sindaco di Trento Franco Ianeselli. Dopo aver rivolto un saluto al nuovo Commissario del Governo Giuseppe Petronzi, Fugatti ha sottolineato l’importanza di uno sforzo comune per porre fine ai conflitti che segnano oggi lo scenario internazionale e che provocano numerose vittime anche fra i civili, soprattutto bambini e anziani. “É importante richiamare – ha affermato -, i principi fondamentali della nostra Costituzione antifascista, che esclude il ricorso alla guerra come strumento per la soluzione della controversie”. Sottolineata anche l’importanza della partecipazione attiva di ogni cittadino, soprattuto dei giovani, alla vita pubblica, esercitando responsabilmente i diritti e contribuendo alla soluzione dei problemi comuni. Nelle parole del presidente della Provincia anche il valore dell’unità delle istituzioni al di là delle legittime e salutari differenze, affinché la volontà comune prevalga sui distinguo e sulle posizioni di parte. Infine, gratitudine è stata espressa nei confronti del Capo dello Stato e di tutti coloro che oggi in piazza vestivano una divisa impegnati nella sicurezza, nell’ordine pubblico e nella protezione civile, e verso i rappresentanti di Associazioni combattentistiche, d’Arma e della Memoria per la loro solidarietà, il loro impegno e il loro spirito di sacrificio.

“L’Europa della cooperazione pacifica, della democrazia e del rispetto delle minoranze è stata una reazione all’altra Europa, quella autoritaria, liberticida e bellicosa del nazifascismo”, ha detto invece Ianeselli. Allo stesso modo, la Repubblica nata in seguito al referendum del 2 giugno non è solo antimonarchica, è anche e soprattutto antifascista. Credo sia opportuno richiamare le radici ideali di questa festa civile per essere attrezzati ad affrontare un periodo difficile e pieno di incognite, stretto tra due guerre di cui non vediamo la fine e percorso da un’ondata di violenza politica che ha avuto il suo acme nell’attentato al premier slovacco Robert Fico. I conflitti e le difficoltà di oggi ci dimostrano che la democrazia europea non è un destino inesorabile, è un compito quotidiano. Anche la nostra Repubblica parlamentare, imperniata sul principio di rappresentanza e su un diritto di voto a cui ci siamo assuefatti in fretta, non può dirsi acquisita per sempre. Va difesa, protetta dai tentativi di snaturarla, messa nelle condizioni di trasformare le paure, legittime, di tanti cittadini in sollecitudine per il bene comune”.

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