Aclisti e acliste anche dal Trentino per l’udienza speciale di papa Francesco

C’era anche una delegazione trentina tra gli oltre seimila aclisti e acliste provenienti da tutta Italia che sabato 1 giugno in Vaticano hanno partecipato all’udienza speciale di papa Francesco che ha dato il via ai festeggiamenti per l’’80° anniversario delle ACLI, un traguardo significativo per l’Associazione che, dalla sua fondazione, si impegna per promuovere i valori del lavoro, della solidarietà e della giustizia sociale.

Dal Trentino, infatti, è partito un pullman ma anche molti mezzi privati al seguito dei rappresentanti e dei volontari delle ACLI all’estero che hanno partecipato nei giorni scorsi al convegno “Oltre i confini”. L’udienza speciale con papa Francesco rappresenta un momento di riflessione e celebrazione, con l’obiettivo di rinnovare l’impegno delle Acli verso le sfide future, in vista del prossimo Congresso Nazionale di novembre. Fra gli interventi, quello del Presidente nazionale Emiliano Manfredonia e dell’accompagnatore spirituale del movimento Padre Giacomo Costa che hanno sottolineato l’importanza dei temi della pace e dell’Europa.

Nel suo intervento papa Francesco ha definito le ACLI come dei «luoghi dove è possibile incontrare dei ‘santi della porta accanto’, che non finiscono sulle prime pagine dei giornali, ma a volte cambiano concretamente le cose, in bene, grazie all’impegno e alla dedizione nel servizio alla società. Una presenza importante nella società quella delle Acli, aggiunge Francesco che chiede a quanti ne fanno parte di impegnarsi per la pace, in questo mondo insanguinato da tante guerre».

Il tema della pace è stato più volte evocato dal pontefice che ha aggiunto: «Le Acli siano voce di una cultura della pace, uno spazio in cui affermare che la guerra non è mai “inevitabile” mentre la pace è sempre possibile; e che questo vale sia nei rapporti tra gli Stati, sia nella vita delle famiglie, delle comunità e nei luoghi di lavoro».

Papa Francesco si è poi soffermato sullo stile che deve contraddistinguere le Acli che deve essere popolare, sinodale, democratico, pacifico e cristiano. Popolare per essere vicini alla gente comune, sinodale per lavorare insieme e collaborare per il bene comune, democratico per rispettare i diritti dei più deboli e promuovere la dignità di ogni persona, pacifico per costruire ponti di dialogo e trattativa, per ascoltare e comprendere le diverse parti in causa. Infine lo stile cristiano che significa «crescere nello spirito del Vangelo, perché esso possa permeare tutto ciò che facciamo e la nostra azione abbia lo stile di Cristo e lo renda presente nel mondo». In pratica il sogno di San Francesco di Assisi e di tanti altri santi, cristiani e credenti di ogni fede.

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