È in arrivo a Trento Chico Forti, che dopo essere stato recentemente trasferito al carcere di Verona, ha ottenuto un permesso speciale per poter visitare l’anziana madre. “Le sue precarie condizioni di salute sono uno dei motivi che hanno accelerato i tempi del suo rientro”, ha spiegato ai giornalisti lo zio Gianni Forti, che attende il nipote sotto la casa nel quartiere di Cristo Re. “Chico fino a questo momento non sa niente di come sta e non gli abbiamo detto niente. Oggi quando arriverà sarò qui ad accoglierlo, lo accompagnerò su in ascensore e gli dirò di non stringerla troppo, perché ha problemi”.

L’incontro durerà 4 ore, ha spiegato lo zio Gianni: “Non è il trasferimento di un condannato pericoloso, ma è un permesso speciale, e sarà accompagnato in una macchina normale, da agenti normali. Abbiamo tanto pianto e tanto sofferto che adesso vogliamo anche un po’ metterla sul ridere, è nello spirito di Chico. Che non ha mai voluto fare la vittima. Io al suo posto sarei morto dopo una settimana. Ma la sua presenza di spirito e la sua tenacia è quello che ha trainato anche noi famigliari e i suoi amici storici”.

“Per noi non è una vittoria, è come quando uno fa un incidente ed è fortunato perché ha perso solamente una gamba e non entrambe”, ha detto ancora Gianni Forti: “Siamo contenti che finalmente in qualche maniera l’abbiamo tirato fuori da quel carcere, ma ci dispiace di non esserci riusciti prima. Il mio rammarico è questo, ma meglio tardi che mai. Sono felice di aver raggiunto questo obiettivo perché ho potuto mantenere la parola data a suo padre, e per i suoi figli, che anche loro in qualche modo hanno subito una condanna. Oggi Chico oltre alla madre vedrà finalmente anche loro”.