Fu donata dalla contessa d’Acquarone alle suore clarisse di Verona, con l’intento di ottenere preghiere per l’anima del figlio ucciso in circostanze misteriose, la coperta esposta al Museo etnografico trentino San Michele (Mets) con la collaborazione dell’Associazione ArcoRicama e curata da Marta Bazzanella. A questo manufatto, che prima di arrivare al Mets era conservato al Museo del ricamo della Fondazione Don Mazza di Verona, sarà dedicato un incontro in programma il prossimo venerdì 17 maggio alle 17 nell’ambito della mostra “Ricami di memoria”.
Relatrici di “Il mistero delle Clarisse. Una preziosa coperta per un probabile dono nuziale” saranno Teresa Zaia, direttrice del Museo del Ricamo della Fondazione Don Mazza di Verona, e Paola Frattaroli, esperta di tessuti antichi, già docente presso l’Accademia di Belle Arti di Verona, Dipartimento della progettazione per le arti applicate. Scuola di Restauro.
Per la sua rarità e per la sua eccellenza artistica, la coperta di dimensioni imponenti (2,56 x 2,56 metri) ha destato l’interesse di esperti e studiosi. Fra questi Doretta Davanzo Poli e Anne-Claude Pantel. Grazie alla sensibilità del proprietario, Gaetano Zanotto, e di Teresa Zaja, il prezioso manufatto è stato preservato e studiato al Museo del Ricamo della Fondazione Don Mazza di Verona, dove è stato avviato un importante confronto con esperti francesi e italiani sulle tecniche e i dettagli del boutis. L’incontro costituisce un’occasione unica per immergersi nell’affascinante storia di questo rarissimo manufatto per scoprirne i segreti e le curiosità legate alla sua origine e datazione: un viaggio affascinante nell’arte del ricamo e delle sue tecniche.
Lascia una recensione